image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Sanremo 2025
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Oggi a chi tocca? Questa
volta è il turno di Sainz: accusato
di razzismo per colpa del blackface

  • di Redazione MOW Redazione MOW

5 gennaio 2021

Oggi a chi tocca? Questa volta è il turno di Sainz: accusato di razzismo per colpa del blackface
Prima Charles Leclerc accusato di razzismo per non essersi inginocchiato accanto a Lewis Hamilton, poi Nikita Mazepin al centro del ciclone mediato per la presunta molestia pubblicata sui social e infine Carlos Sainz (padre) investito dall'ultima, assurda, polemica sterile

di Redazione MOW Redazione MOW

Una lotta giusta e fondamentale, quella per abolire il razzismo e sradicarlo definitivamente anche in contesti elitari, prevalentemente composti da bianchi, come quelli che accolgono, da sempre, il motorsport. La lotta che si è preso sulle spalle Lewis Hamilton, all'inizio della stagione, diventando portavoce nel suo mondo del movimento Black Lives Matter.

Questione però che nel corso dei mesi è velocemente degenerata, prendendo una piega forse troppo radicale o forse, semplicemente, lontana da quei valori e da quegli obbiettivi con cui era nata. I primi ad essere attaccati, nel mondo della Formula 1, sono stati i piloti che hanno scelto di non inginocchiarsi al fianco di Hamilton durante i minuti di silenzio dedicati alla lotta contro il razzismo. Chiarissima, fin da subito, la posizione di piloti come Leclerc, Verstappen e molti altri: "siamo favorevoli alla lotta contro il razzismo ma il movimento Black Lives Matter ha preso, nel tempo, connotazioni politiche oltre che sociali, e preferiamo non inginocchiarci ma fare del nostro meglio per questa lotta sociale nel privato". 

Apriti cielo: ancora oggi, in giro per il web, sono tantissimi quelli che si riferiscono a Charles Leclerc e Max Verstappen chiamandoli "i razzisti". 

20210105 173040034 5015

Passato il momento Black Lives Matter è arrivo il Mazepin Gate che, per chi non lo avesse seguito, ha avuto questo svolgimento: Nikita Mazepin, russo pagante che correrà nel 2021 in F1 con Haas, ha dimostrato, per l'ennesima volta, di essere una testa calda (eufemismo, ovviamente). Nel corso degli scorsi anni ha picchiato colleghi nei box, fatto le peggio azioni in pista ecc ecc ma - subito dopo l'annuncio ufficiale del suo contratto con Haas - il russo ha dato il meglio di sè, pubblicando sul proprio profilo Instagram un video in cui lo si vedeva palpeggiare una ragazza, seduta in macchina con lui, palesemente ubriaca e non consenziente. Sono arrivate le scuse di entrambi, con la spiegazione di quella che si definisce un'amica del pilota, che ha nascosto il problema sotto al tappeto, prendendo le difese del russo. Anche qui apriti cielo: online è partita la petizione per togliere Mazepin dalla F1 e su Twitter per giorni è rimasto in tendenza l'hashtag #WesaynotoMazepin.

Polemica buona, giusta e sacrosanta, soprattutto per chi conosce i precedenti di Nikita, che certo non brilla per l'impegno sociale o la bontà d'animo, ma la valanga di indignazione scaturita da questo video, nel corso delle settimane, ha ancora una volta preso una piega inquietante. Sui social la cattiveria montata contro Mazepin ha raggiunto picchi vicini alla follia, come a dire "nessuna pietà per chi sbaglia, nessuna empatia, nessun perdono". 

20210105 173051627 9724

Arriviamo quindi all'ultimo imputato, finito proprio oggi alla gogna mediatica: Carlos Sainz. Già sul nome, si scatena il caos. Si parla di Carlos Sainz padre, famoso campione di Rally spagnolo attualmente impegnato nella Dakar, ma - trasversalmente - si parla anche di Carlos Sainz figlio. 

Sainz Senior possiede la Carlos Sainz Karting, scuola di kart con sede in Spagna. Sui profili social della scuola è stato pubblicato, e poi subito rimosso perché sommerso di critiche, un video con la rappresentazione ironica dei Re Magi in versione piloti sui kart. Uno di questi, come nella tradizione dei Re Magi del 6 gennaio, nel video è stato rappresentato da un ragazzo bianco, truccato in modo da sembrare africano. Una "caricatura" che offende l'etnia e la cultura dei neri, che nel corso del tempo ha iniziato ad essere chiamata "blackface". 

Cancellare il video e scusarsi non sembra però bastare al pubblico di internet, assetato di sangue al grido della parola "razzismo" ormai così usata da sembrare a tratti vuota, prima di contesto e di radici. Può tutto essere razzista? Può essere colpa di Sainz e di tutta la sua famiglia se la scuola di Kart di cui è possessore (lui che al momento sta correndo la Dakar) ha pubblicato un video con dei ragazzini truccati da Re Magi? 

E' vero, il blackface è da condannare, e sono ancora moltissimi i paesi (Spagna prima della lista) a continuare ad usarlo, ma può questo video gettare fango su una persona rispettata nel mondo del motorsport, e non solo, come Carlos Sainz? 

Ma per concludere il cerchio di colpe e di accuse aride, prive di contesto e senza possibilità di appello, arriviamo alle colpe che avrebbe il povero "altro" Carlos Sainz della famiglia. Su Twitter si legge che la Ferrari dovrebbe prendere le distanze dal pilota, addirittura si accusa la scuderia stessa di essere sempre stata abbastanza distante dalle lotte razziali di quest'anno. 

Cosa c'entra Carlos figlio con tutto questo? A quanto pare basta essere figli, e portare lo stesso nome, per avere le stesse colpe dei propri padri. Così ha deciso la Sacra Giuria di Twitter, che oggi ha messo in croce una famiglia intera al grido di "razzismo". 

Parola che da oggi i Sainz si porteranno ingiustamente sulle spalle per mesi, forse per anni, ma così decontestualizzata e arida da sembrarci ridicola e pericolosa. Perché a furia di gridare al razzismo per qualsiasi cosa, insegna una vecchia favola, nessuno saprà più riconoscere quello vero. 

20210105 173106221 7249

Tag

  • #blacklivesmatter
  • Carlos Sainz
  • Formula 1

Top Stories

  • Ha salvato la baracca anche in Qatar Pecco Bagnaia, che scende nei box VR46 per regalare una coppa a Morbidelli e salire in classifica

    di Tommaso Maresca

    Ha salvato la baracca anche in Qatar Pecco Bagnaia, che scende nei box VR46 per regalare una coppa a Morbidelli e salire in classifica
  • Ferrari, anche in Bahrein vinciamo da un’altra parte e Charles Leclerc ci va giù pesante. Lewis Hamilton invece…

    di Luca Vaccaro

    Ferrari, anche in Bahrein vinciamo da un’altra parte e Charles Leclerc ci va giù pesante. Lewis Hamilton invece…
  • Raga, abbiamo visto il futuro e la verità in Ferrari è una sola: tra due o tre gare starete dando tutti del bollito a Lewis Hamilton, ma…

    di Luca Vaccaro

    Raga, abbiamo visto il futuro e la verità in Ferrari è una sola: tra due o tre gare starete dando tutti del bollito a Lewis Hamilton, ma…
  • “Hanno una fot*uta stampante 3D nel retro del camion che lavora h24”. Serviva Jack Miller, con l’uscita da ex che “ti mette in piazza il vizietto”, a svelare come Ducati li ha purgati ancora?

    di Emanuele Pieroni

    “Hanno una fot*uta stampante 3D nel retro del camion che lavora h24”. Serviva Jack Miller, con l’uscita da ex che “ti mette in piazza il vizietto”, a svelare come Ducati li ha purgati ancora?
  • Italians do it better: Alessia Orro al Fenerbahçe, con stipendio da star, scatena uno spaventoso effetto domino in A1

    di Alice Lomolino

    Italians do it better: Alessia Orro al Fenerbahçe, con stipendio da star, scatena uno spaventoso effetto domino in A1
  • [VIDEO] Marc Marquez ci ha spiegato il suo destino in due frasi, Pecco Bagnaia ha fatto l’errore che può costargli il mondiale: tutto il nostro Hangover sul GP del Qatar

    di Cosimo Curatola

    [VIDEO] Marc Marquez ci ha spiegato il suo destino in due frasi, Pecco Bagnaia ha fatto l’errore che può costargli il mondiale: tutto il nostro Hangover sul GP del Qatar

di Redazione MOW Redazione MOW

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Alvaro Bautista: "Honda deve spendere... se vuole vincere!"

Alvaro Bautista: "Honda deve spendere... se vuole vincere!"
Next Next

Alvaro Bautista: "Honda deve spendere... se vuole vincere!"

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy