Nello stesso fine settimana della storica 24 Ore di Daytona si è corsa un’altra competizione, la Race Of Champions 2023, nata nel 1988 da Michelle Mouton, ex pilota di rally e prima presidente della Women & Motor Sport Commission della FIA, e Fredrik Johnsson, presidente della IMP, in memoria di Henri Toivonen, scomparso due anni prima durante la Tour de Course.
Se inizialmente era destinata ai migliori piloti rally, ad oggi la ROC è l’unica competizione che ogni anno vede competere, a bordo di auto diverse, piloti di Formula 1, Rally, Le Mans, NASCAR, IndyCar e Esports. Nel corso della sua storia, la Race Of Champions ha fatto tappa in ben 12 nazioni diverse: dalle Canarie, dal 1992 al 2003, allo stadio francese di Saint-Denis, passando per Londra, Pechino, Düsseldorf, Bangkok, le Barbados, Miami (insomma, ancor prima della Formula Uno), Riyadh e infine Città del Messico. Quest’anno, per la seconda volta consecutiva, l’evento si è tenuto a nord della città di Piteå, in Svezia, su un circuito fatto di neve e ghiaccio, sulla riva del Mar Baltico.
Due giorni di intrattenimento no-stop, all’insegna del divertimento e della sostenibilità (quest’anno ad esempio sono state auto e veicoli elettrici in pista e per gli spostamenti, un biocarburante privo al 100% di fossili ed energia sostenibile e rinnovabile) e 20 piloti provenienti da tutto il mondo. A vincere la Nations’ Cup sabato è stata la Norvegia per la seconda volta consecutiva, scesa in pista con la line-up padre-figlio Petter e Oliver Solberg, entrambi rallisti. Secondo classificato il team All Stars, formato dal brasiliano Felipe Drugovich, neo campione di Formula 2, e dal belga Thierry Neuville, anche lui pilota rally.
Domenica invece, è stato incoronato Campione dei Campioni, per la quarta volta in carriera, lo svedese Mattias Ekström: diventa così il più vincente di sempre, insieme a Sebastian Loeb. Secondo classificato, per pochi decimi, Mick Schumacher, che ha avuto modo di prendersi qualche soddisfazione dopo l’amara separazione dal team Haas e dalla Ferrari, rimanendo così senza sedile in F1 per il 2023. I due ci hanno regalato un momento amarcord: Ekström ha festeggiato la vittoria correndo per la sala stampa con Schumacher sulle spalle, proprio come fece nel 2009 quando vinse la finale contro Michael.