Frédéric Vasseur non scherzava. Aveva detto, supportato dalle recenti parole del presidente Ferrari John Elkann, che qualcosa a Maranello stava cambiando e che la campagna di acquisti per ricostruire la squadra italiana in Formula 1 era appena iniziata.
Detto fatto perché le indiscrezioni di queste ultime settimane ci restituiscono una Ferrari aggressiva sul mercato, determinata nell'obiettivo di portare a Maranello ingegneri e tecnici di spessore per andare non solo a colmare gli addii degli scorsi mesi - conseguenti al passaggio di team principal - ma anche per elevare il livello del team e puntare al campionato di Formula 1, restituendo alla Ferrari un titolo che manca da sedici lunghi anni.
Ma che cosa sta effettivamente succedendo a Maranello e quali sono state le mosse di Vasseur? Vediamolo insieme.
Gli addii dal GeS
Vasseur aveva commentato senza troppa preoccupazione, in occasione del Gran Premio del Bahrain di inizio anno, i tanti addii arrivati a Maranello dopo il cambio di team principal che lo ha visto protagonista: "Sono persone vicine a Binotto, è normale che qualcuno decida di andarsene". Le teste a saltare però nel corso dei mesi sono state parecchie e i punti domanda hanno iniziato a prendere il sopravvento su un organigramma sempre meno chiaro in quel di Maranello.
Tra i primi a lasciare Gino Rosato e Jonathan Giacobazzi, Executive Race Manager della squadra, seguiti poi da un addio che ha destato parecchie preoccupazioni, quello dell''Head of Concept Vehicle David Sanchez, il capo degli aerodinamici e di fatto padre dei progetti F1-75 e SF-23 passato in McLaren dove approderà dopo il consueto periodo di gardening.
Non un addio ma uno spostamento di ruolo invece per Inaki Rueda che - dopo le tantissime critiche ricevute nel 2022 per la gestione delle strategie al muretto - nel 2023 passa ad avere un ruolo più marginale al GeS e abbandona la posizione operativa come capo delle strategie, che passa nelle mani del giovane Ravin Jain, già a sua volta in Ferrari da tempo.
Ultimo ma non per importanza l'addio di Laurent Mekies, direttore sportivo del team e braccio destro di Mattia Binotto. Per lui arriva un addio che lo stesso Vasseur ha definito "costretto", perché spinto da una proposta che il francese non poteva che accettare: Mekies passa infatti in Alpha Tauri come team principal dal 2024, assumendo un ruolo di prestigio a cui tutti ambiscono nel mondo della Formula 1.
Questi sono solo gli addii celebri con cui la scuderia Ferrari ha fatto i conti in questo periodo ma all'interno del GeS sono anche altre le figure, a tutti i livelli, che hanno scelto di lasciare la squadra in tempo di cambiamento con il passaggio di consegne tra Binotto e Vasseur.
Subito il cambiamento
Vasseur si è immediatamente rimboccato le maniche per ricostruire l'organigramma e la scelta del team principal francese, appoggiata dalla presidenza Ferrari che secondo le indiscrezioni gli avrebbe lasciato carta bianca, sembra andare ben oltre la semplice sostituzione delle figure attualmente mancanti o carenti al GeS. L'aggressività è la parola d'ordine di questa campagna acquisti perché, il team principal lo sa bene, i tecnici che oggi entreranno a Maranello saranno le persone fondamentali per provare a tornare competitivi al 100% e riportare il titolo di Formula 1 in Italia. Vasseur ha sempre sostenuto la divisione dei ruoli, dando a ogni singolo elemento un ruolo preciso da portare avanti con autonomia, fiducia e responsabilità, senza accentrare su di sé più posizioni.
Per portare avanti questa filosofia però serve circondarsi delle persone giuste ed è per questo che Vasseur ha dato il via a una campagna acquisti rivolta verso gli altri top team di Formula 1, in particolare la squadra attualmente campione del mondo Red Bull. A svelare la portata della campagna è, per primo, il Corriere della Sera con un articolo a firma di Daniele Sparisci: "Vasseur promette una massiccia campagna acquisti, trenta assunzioni sono previste entro giugno - scrive il giornalista - Ci sarebbe una trattativa avviata con un ingegnere di punta della Red Bull, il piemontese Enrico Balbo. È il capo degli aerodinamici, l’anno scorso era sul podio a Imola a festeggiare con Verstappen e Perez".
Enrico Balbo e "l'uomo DRS"
Sarebbero al momento due, secondo quanto riportato da più fonti interne al paddock, gli ingegneri senior portati in Ferrari da Red Bull da Vasseur. Il primo, scrive il Corriere della Sera, dovrebbe essere proprio Enrico Balbo.
L'ingegnere aerospaziale italiano di 43 anni lavora in Red Bull dal 2018 dove - secondo quanto riportato da Formulapassion - ha svolto il ruolo di capo dello sviluppo aerodinamico e dal luglio 2021 quello di responsabile dell'aerodinamica del team. Una posizione di grande prestigio per l'italiano che lo colloca tra i fedelissimi di Adrian Newey, portando così a Maranello competenze di grande rilievo per lo sviluppo della monoposto che vedremo in pista nel 2024. Prima di Red Bull Balbo ha inoltre lavorato per Mercedes e in Williams, dove si è formato proprio nel ruolo di aerodinamico.
La seconda figura senior proveniente da casa Red Bull è invece in questo momento ancora senza nome e - riporta Roberto Chinchero in un articolo per Motorsport.com - sarebbe già operativa a Maranello (al contrario di Balbo che deve attendere il periodo di gardening): "L'uomo misterioso è già a Maranello e starebbe contribuendo - scrive Chinchero - allo sviluppo dell'evoluzione della SF-23: per cui al Reparto Corse sono fiduciosi di chiudere il gap della velocità massima con la Red Bull, mentre dovranno ancora lavorare sull'usura delle gomme". L'ingegnere in questione è già stato rinominato dalla stampa "l'uomo DRS" in quanto sempre secondo le indiscrezioni sarebbe uno degli ideatori del "formidabile sistema DRS che rappresenta una delle armi principali della RB19", leggiamo su Motorsport.com.
Mekies e il gardening
E qui entra in gioco Mekies. Il team principal della Ferrari vorrebbe che gli uomini assunti da casa Red Bull iniziassero il prima possibile a contribuire allo sviluppo della nuova monoposto in ottica 2024, un progetto già ovviamente iniziato al GeS, ma il gardening in Formula 1 è ingombrante: la pratica consiste in un consolidato patto di non concorrenza che i tecnici di ogni scuderia della massima serie firmano insieme al contratto, dove vengono così vincolati - al termine del rapporto di lavoro - a non passare ad un team concorrente per un determinato periodo, cercando di bloccare il più possibile il "travaso" di informazioni. Solitamente il gardening in F1 si aggira intorno ai sei mesi ma se le due parti concorrenti trovano un accordo questa pratica può essere interrotta in anticipo.
Quello che sta emergendo in questi ultimi giorni sarebbe un tentativo di intesa per avere un gardening in cambio di un altro, Motorsport.com infatti ha rivelato che il periodo di stop sarebbe oggetto di contesa tra Red Bull e Ferrari. Da una parte le dimissioni di Mekies con il suo passaggio in Alpha Tauri (scuderia satellite di Red Bull) e dall'altra l’arrivo di Enrico Balbo e chissà, forse di altri ingegneri: "Le dimissioni di Mekies hanno fornito a Vasseur un’arma che gli permette di poter trattare con la Red Bull" scrive Chinchero, mettendo in chiaro quello che potrebbe essere un accordo vantaggioso da entrambe le parti.
E i piloti?
Un altro tema importante in questo periodo di rivoluzione a Maranello riguarda la situazione piloti. Attualmente infatti sia Carlos Sainz che Charles Leclerc hanno un contratto in scadenza a fine 2024, al termine della prossima stagione di Formula 1. Questo inizio di campionato difficile però per la Ferrari ha fatto scatenare stampa e media sul futuro dei due piloti: cosa decideranno di fare Leclerc e Sainz se la situazione in Ferrari non dovesse evolversi al meglio?
Per entrambi si è parlato di un futuro lontano da Maranello con Carlos Sainz vicino ad Audi per il 2026 e Charles Leclerc tentato da Mercedes per il dopo Hamilton. Indiscrezioni che però non hanno trovato riscontro in pilota e squadra: da entrambe le parti sono arrivate nette smentite. Il monegasco, pilota di punta della Ferrari e volto più in mostra in questo periodo dopo l'inizio di stagione complesso, è arrivato a Baku lo scorso weekend pronto per fare chiarezza: ha rimarcato l'intenzione di rimanere a Maranello e il sogno di vincere un mondiale con la Ferrari, arrivando a indicare lo stemma del Cavallino all'altezza del cuore sulla sua tuta poco dopo la pole conquistata in Azerbaigian.
Per ora quindi sul fronte piloti nessuna volontà di cambiare, sul tema è stato chiarissimo anche il team principal Vasseur: "I piloti non sono in discussione - ha spiegato davanti alla stampa - al momento i problemi della Ferrari sono altri". E il francese sembra davvero intenzionato a risolverli.