La 24 ore di Spa è da sempre una vetrina per tutti i grandi campioni del mondo dei motori e anche quest’anno, per la terza volta di fila, ha visto Valentino Rossi tra i partenti. Un rapporto, quello tra il “dottore” e la classica gara belga di amore e “odio”: amore poiché è proprio su questo tracciato che ha preso parte alla sua prima 24 Ore, nel 2022, un sentimento ribadito nel corso delle successive due partecipazioni; “odio” dal momento che, proprio a Spa, l’italiano non è ancora riuscito a mettere tutto insieme, un trend confermato anche quest’anno. La velocità non manca, forse un pizzico di esperienza e di fortuna nella gestione di fine settimana atipici come questo sì.
Le qualifiche del venerdì
Per il secondo anno di fila, al termine delle qualifiche, la Bmw gestita dal team WRT numero #46 segna il 21° posto finale. È un risultato che, nonostante conti poco in vista della lunga gara, delude abbastanza quelle che sono le aspettative del “Dottore”, in quanto egli stesso ammette di aver commesso qualche errore di troppo durante il proprio giro veloce, oltre alla sfortuna di aver visto il giro precedente interrotto a causa di una bandiera rossa. Ciò che più pesa, infatti, è l’esclusione dai primi venti e dunque l’impossibilità di giocarsi la pole o comunque una piazza di partenza più nobile, certamente possibile soprattutto se si considera il super giro fatto segnare da Raffaele Marciello, talento cristallino e ormai veterano del mondo endurance. Dello stesso livello, seppur alla fine macchiato dal traffico trovato alla chicane “bus stop”, il giro dell’altro componente del trio, Maxime Martin, il tutto a rendere scottante l’eliminazione ottenuta. La gara però è un’altra storia, oltre che un’occasione per rifarsi.
I primi stint del sabato
Ereditata la #46 al termine degli stint di Martin e Marciello, Rossi si ritrova addirittura al comando, anche se nel giro di poche tornate il suo stint inizia a complicarsi. Con l’arrivo delle prime gocce di pioggia, il tracciato delle Ardenne diviene molto insidioso, costringendo Rossi a stringere i denti in una condizione dove la maggiore esperienza dei compagni avrebbe certamente fatto la differenza. Inoltre, dopo aver subito il sorpasso da una manciata di rivali, la prestazione del “Dottore” si macchia di un primo piccolo errore, quando, arrivato lungo alla chicane del “bus stop” tocca il posteriore della Ferrari #51, mandandola in testacoda e perdendo così del tempo prezioso oltre a dover scontare un “drive through” inflitto dalla direzione gara. La gara però è ancora lunga e all’alba del nuovo giorno, grazie anche ad una super prestazione di Raffaele Marciello, la vettura marchiata dal #46 giallo fluo si ritrova, insperatamente, in lotta per podio e vittoria.
Lo stint della domenica e l’errore a “Les Combes”
Tornato in macchina dopo il grande lavoro di Marciello, lo stint di Valentino parte col piede giusto: il “Dottore”, infatti, comincia a inanellare buoni giri uno dopo l’altro, confermandosi inizialmente tra le parti alte della classifica. Ma per essere incisivi in una gara dura e sempre incline al colpo di scena come la 24 ore di Spa la sola velocità non basta, serve anche tanta esperienza, che il veloce pilota di Tavullia non possiede ancora del tutto e difatti, uno degli ultimi colpi di scena, porta proprio il suo nome. Quando mancano ormai tre ore alla bandiera a scacchi, “Les Combes” diventa il teatro di un secondo errore da parte di Rossi, questa volta dalle pesanti conseguenze. Alle prese ancora una volta con delle condizioni di pista non perfette a causa della leggera pioggia, la Bmw #46 tocca il posteriore della Ferrari #8 di Kessel Racing, in quel momento condotta da un altro italiano, Niccolò Rosi che, incolpevole, va in testacoda e coinvolge a sua volta l’Aston Martin #35 di Walkenhorst Racing guidata da Romain Leroux. L’impatto danneggia la parte anteriore della #46, costringendola a prendere la via dei box per le riparazioni necessarie, estromettendola così dalla lotta per un podio che sembrava assolutamente alla portata del trio.
La delusione del 24° posto finale
Una volta uscita dai box e scontata la penalità per il contatto, la vettura #46, ora condotta da Maxime Martin, non può che rimontare e cercare di risalire la griglia quando ormai le 24 ore stanno per volgere al termine. Una rimonta condita da un altro pit stop necessario alla risoluzione di un problema ripresentatosi e che porta il trio Marciello-Martin-Rossi a tagliare il traguardo in 24° posizione. Non un risultato all’altezza delle aspettative, macchiato da un finale con l’amaro in bocca, soprattutto se si considera quanto il trio durante la gara sia stato capace di raggiungere le posizioni nobili dello schieramento pur essendo partito dalla ventiduesima casella, oltre agli ottimi spunti evidenziati nel corso di tutto il fine settimana di gara. Nonostante il risultato, però, la velocità di Valentino c’è: probabilmente, in questo momento, la differenza è data dall’ancora scarsa esperienza in condizioni difficili come quelle palesate durante tutto il corso della gara. Una differenza che tanto pesa nel risultato finale di questa spettacolare 24 Ore.
Occhi puntati ad Interlagos e Nurburgring
Non resta dunque che resettare quanto fatto, considerare gli aspetti positivi e ritornare all’attacco per la 6H di Interlagos, teatro della quinta gara del campionato mondiale endurance il 14 luglio. Quanto al GTWC Endurance invece, la prossima occasione per lasciare il segno è data dalla 3H del Nurburgring, in programma il fine settimana del 26-28 luglio.