“Il mio Stefano Nepa? Fa belle gare, ma parte ventesimo. Secondo me ha un po’ la sindrome di Pecco Bagnaia”. Sarà che Paolo Simoncelli nell’Hospitality della SIC 58 Squadra Corse è praticamente a casa e quindi meno abbottonato che in qualsiasi altra occasione pubblica o sala stampa, ma la videointervista realizzata da Matteo Miserocchi per il Corriere di Romagna è destinata a far discutere. Perché babbo Paolo, solitamente un po’ schivo e poco propenso a troppe dichiarazioni, questa volta è sembrato un fiume in piena. Ha raccontato della sua squadra, delle preoccupazioni per il futuro del motociclismo italiano, di Marc Marquez che gli ricorda tanto il suo Marco e, poi, anche dell’ultima questione che ha tenuto banco in MotoGP: il caso Jorge Martìn e Aprilia.

Ecco, la videointervista è stata realizzata proprio a Brno e poche ore dopo la conferenza stampa in cui Martìn aveva dato la sua versione, spiegando anche la scelta di restare con Aprilia. “Io ho spento, ho smesso di ascoltarlo – ha detto Paolo – Per quanto mi riguarda, le persone che si comportano in quel modo perdono la mia stima. Io credo che la vita sia un’altra cosa e che i ragazzi dovrebbero imparare che cosa è la serietà e che cosa è la dignità, non si possono fare cose sparate così. Vuoi andare in Honda perché? Perché sono più belli, perché ti danno più soldi? I manager possono dire quello che vogliono, ma alla fine sei tu che devi decidere e se hai le palle i tuoi impegni li devi rispettare nel bene e nel male”. Qualcosa che ha fatto, ad esempio, il suo compagno di squadra Marco Bezzecchi. “Per lui – ha detto Paolo Simoncelli – è stata un po’ una fortuna che Martìn si sia fatto male. Ha lavorato come un cane, ha rischiato facendo anche delle cadute, si è prodigato senza mai mollare. E’ stato bravissimo, io credo che l’incidente di Martìn abbia contribuito a rendere Marco più maturo molto più velocemente, cosa che magari, vivendo alle spalle di un campione del mondo, rimane più difficile: è stato molto bravo a cogliere l’opportunità”.

Qualcosa che, invece, non è riuscita a suo tempo a Enea Bastianini, con Paolo Simoncelli che, pur senza fare nomi, sembra voler tirare una frecciata in maniera neanche troppo implicita al vecchio amico, e manager di suo figlio Marco, Carlo Pernat. “Enea – dice – ha sbagliato la scelta, forse perché è stato mal consigliato. Io un pilota come lui l’avrei visto bene in Aprilia: c’è stato un errore suo o del suo manager. Penso non abbia fatto la scelta giusta e il problema è che adesso è un po’ chiuso con questo Bezzecchi e Martìn costretto a stare in Aprilia. Forse Enea ha guardato un po’ troppo il fatto che in KTM ci fosse Giribuola, ma non è stato consigliato bene”. La preoccupazione di Paolo Simoncelli sembra riguardare il futuro più del presente, con il patron della SIC58 Squadra Corse che ammette che l’unico vero talento italiano ce l’ha in casa: Luca Lunetta. “Forse – aggiunge – ce ne è un altro in Rookies Cup, ma effettivamente non è un bel momento. CI sarebbero tanti discorsi da fare e ci sarebbe molto da approfondire, bisognerebbe partire da lontano: in Spagna girano tutti i giorni, quando vogliono, anche da giovanissimi, con costi irrisori che una famiglia normale potrebbe permettersi senza troppi problemi. Qui da noi è tutto complicato e se non hai 18 anni neanche ti fanno girare”.
Così, insomma, non sarà facile pensare di poter presto vedere sul tetto del mondo un qualche pilota italiano o, magari, un successore non spagnolo al fenomeno del momento, che è quel Marc Marquez per il quale Paolo Simoncelli non ha mai nascosto di avere un debole. “Vedo in Marc Marquez un ragazzo che corre come correva mio figlio – taglia corto Paolo - Mi fa piacere che vinca e chiaramente mi dispiace per Pecco Bagnaia, perché sarebbe bello vederli lottare, ma diciamo che in questo momento lui ha la sindrome di Nepa (essere alla ricerca di quel click mentale che sblocca una situazione di stallo, ndr). Io spero in una rinascita per Pecco, perché quando vivi così vivi male. Poi tutti ti guardano, tutti pensano qualche cosa su di te e allora tu vorresti dimostrare che non è vero quello che pensano e che tu sei ancora forte. Però una cosa è certa: Marc Marquez sicuramente non è il compagno di squadra ideale, è un po’ scomodo, però se hai i cog*ioni li devi tirare fuori”.