Timo Glock è conosciuto dagli appassionati di Formula 1 e soprattutto dai tifosi della Ferrari per un motivo, riassumibile in due parole: Interlagos 2008.
Il pilota che ha corso 91 Gran Premi nella sua comunque non trascurabile esperienza in Formula 1 infatti decise il duello per il titolo tra Lewis Hamilton e Felipe Massa. All'ultima curva dell'ultimo giro dell'ultimo GP di quel campionato (peggio di quanto successo ad Abu Dhabi 2021), fu superato dall'allora portacolori della McLaren che grazie alla quinta posizione riuscì a conquistare il primo Mondiale, beffando l'idolo di casa che aveva tagliato il traguardo convinto di essere ormai iridato.
Proprio Glock è tornato a parlarne: "In pista io ho cercato di fare il meglio che potevo ricordo molto bene gli ultimi 3-4 giri perché per me era chiara la direzione in cui si stava andando. Voglio dire, non mi era chiaro che avrei deciso il titolo, ma noi eravamo tra il settimo e il nono posto e poi sono arrivate queste nuvole sul circuito. A tre giri dalla fine ricordo di aver detto alla squadra ‘penso che finirà in un disastro, perché queste nuvole arriveranno a uno o due giri dalla fine. Se dovesse piovere sarà un caos’. Loro mi dissero che non avevamo niente da perdere e che saremmo rimasti fuori".
Il racconto di Glock prosegue: "Al penultimo giro stava già iniziando a piovere sull’ultima curva e io ho detto via radio ‘ragazzi, devo rientrare’, perché potevi vedere quanta acqua ci fosse. Loro mi dissero che non potevo rientrare ai box perché la pit-lane era già piena di gente per la cerimonia del podio e la gente era fuori di testa perché Massa in quel momento era campione del mondo. Quindi mi dissero di stare fuori. In quel momento ero quarto, anche se non avevo informazioni e cercavo solo di sopravvivere. Non potevo tenere la macchina. Se guardate gli on-board lo capite. Non c’era nessun grip”.
“Il mio ingegnere di pista mi disse solo che Hamilton aveva vinto il titolo, ma non che l’avevo deciso io. Io sono tornato ai box, avevo Hamilton parcheggiato davanti e gli ho fatto le congratulazioni, davanti a non so quante migliaia di spettatori brasiliani. E poi sono arrivati tutti i giornalisti a chiedermi perché avevo aiutato Lewis, perché avevo deciso io il titolo. E io dentro di me pensavo ‘ma che cavolo sta succedendo?’. Poi il mio fisioterapista mi ha portato via e mi ha chiuso in uno stanzino spiegandomi tutto. Massa? Non gli ho più parlato per 10 anni. Pensavo mi avrebbe ucciso".