È tornato a vincere, a macinare giri veloci, a guidare come piace a lui. E anche la moto, quella Ducati GP22 che all’inizio non funzionava come avrebbe dovuto, sta ripagando gli sforzi fatti. Pecco Bagnaia è in un momento d’oro che è arrivato al momento giusto, ancora abbastanza vicino a Fabio Quartararo (che ha 33 punti di vantaggio) per giocarsela davvero: “Come stili di guida siamo molto simili”, ha raccontato in un’intervista agli spagnoli di Marca. Ma, aggiungiamo, rispetto al francese Pecco guida una moto che piace a (quasi) tutti i piloti, tanto che confrontando i dati con il compagno di squadra riesce a migliorarsi costantemente, al contrario di Quartararo che deve arrangiarsi da solo. È uno dei motivi Pecco non rinuncerebbe volentieri all’equilibrio che si è creato nel team: “Sono felice di essere un pilota e di non dover essere coinvolto in questi problemi, nel mercato. Vado molto d'accordo con Jack Miller. Sono molto felice di averlo come compagno di squadra e lo considero uno dei piloti più forti in griglia, sto bene con lui”.
Sta di fatto che Ducati, dopo anni di sviluppo e varie difficoltà, è diventata a tutti gli effetti la moto di riferimento per la categoria. E Bagnaia spiega bene che, più che una rivoluzione tecnica, si è trattato di un lavoro in termini umani e pratici: “Questa moto è molto diversa da quella che guidava Jorge, la GP18. Questa, nel 2020, non girava. Quella del 2021 era identica, ma lavorando in modo diverso, aprendo un po' la mente, con tanti giovani piloti arrivati e con tante moto ufficiali siamo riusciti a cambiare questo trend ed è diventata una moto che gira. Con la stessa moto, senza cambiare nulla. Penso che tutti i piloti Ducati siano stati molto bravi a capire come farlo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro nell'ultimo anno. Sono molto felice di aver elaborato, insieme al mio team, una delle moto migliori in curva”.
Al punto, continua, che la moto di oggi sarebbe piaciuta anche a Valentino Rossi, che quest’anno avrebbe potuto guidare una Ducati nel suo team: “Diciamo che rispetto a quella che guidava ai suoi tempi è un altro mondo, tutto diverso. Per me lui, con questa moto, potrebbe andare molto forte, così come anche Jorge. È sempre difficile pensare a un altro pilota che guida una moto perché i tempi cambiano e ora guidiamo sempre sotto il record del circuito, il livello è davvero molto alto. Quindi è difficile fare un confronto con altri piloti, comunque per me questa moto ha un grande potenziale”.
Bagnaia l’ha dimostrato con la seconda pole position consecutiva di quest’anno, un 1-2 con Jack Miller compreso di nuovo record del circuito che mette paura agli avversari. La gara però sarà un'altra storia.