image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Perché adesso tutti criticano
Roberto Mancini? Ecco in che modo
sta esagerando con la Nazionale

  • di Nicola Sellitti Nicola Sellitti

27 marzo 2023

Perché adesso tutti criticano Roberto Mancini? Ecco in che modo sta esagerando con la Nazionale
La Nazionale italiana, nonostante la vittoria con Malta (ma anche dopo la sconfitta con l’Inghilterra) ha perso la scia del gioco, della coesione, della condivisione di un’idea che il ct Roberto Mancini aveva saputo proporre: rete di passaggi, capacità di pressare alti, la convinzione di essere forti. E se sulle convocazioni c’è poco da criticarlo (a parte l’assenza di Zaccagni), sembra però che ormai si affidi eccessivamente alla vecchia guardia, che gli ha regalato certezze ora svanite. L’assetto con il doppio playmaker - Verratti e Jorginho - è un azzardo, fisico e tecnico, che l’Italia non può più permettersi. Ma non solo…

di Nicola Sellitti Nicola Sellitti

Malta non può essere certo considerata la svolta. Lo ha detto anche una leggenda che non parla quasi mai a caso come Dino Zoff. Anzi, la spedizione a La Valletta della nazionale italiana, che vince e non convince affatto, è l’ennesima elemento che forma la prova. L’Italia si trova in un limbo. In una strada di mezzo tra i primi anni dell’era di Roberto Mancini che hanno portato l'insperato successo a Euro 2020 e la successiva discesa, che è costata il pass per i Mondiali qatarioti. In sostanza, si è persa la traccia, la scia del gioco, ma anche della coesione, della condivisione di un’idea che Mancini aveva saputo proporre. La qualità, la rete di passaggi, la capacità di pressare alti. La convinzione di essere forti. Un collettivo che andava oltre le qualità dei singoli.  Tutto questo pare disperso in questa ormai lunga fase di stallo, che dura da un anno, dalla mancata qualificazione alla Coppa del Mondo per mano della Macedonia del Nord. L’accesso alla Final Four della Nations League, in programma a giugno (Italia contro la Spagna) non è ovviamente la panacea dei mali azzurri. Che sono ripartiti con tre punti da Malta dopo la sconfitta con l'Inghilterra a Napoli: c'è pure tempo per ripartire perché la strada per Euro 2024 non è così complicata: si qualificano le prime due del girone, l’Inghilterra è ora favorita, ma Ucraina, Macedonia non dovrebbero costituire un problema insormontabile. I campioni mancano. Ma mancavano anche prima, anche tre anni fa: i punti di forza dell’Italia, Verratti, Chiesa, Jorginho, sono stati, magari torneranno a essere, grandi calciatori. Non ci sono fuoriclasse dall’addio della generazione dei Cannavaro, Pirlo, Buffon, Totti. Il ricambio, come si è spesso detto, raccontato (a ragione) non c’è stato, i settori giovanili italiani, per carenza di strutture e per una visione che manca, producono pochi italiani di spessore. Il resto lo fa il destino, che in passato ha spedito nell'orbita azzurra una serie di fenomeni, anche se i club non puntavano (infatti non accade da anni) sulla formazione dei talenti italiani.

Roberto Mancini e Matteo Darmian
Roberto Mancini e Matteo Darmian

L’unico elemento con una dimensione da potenziale fuoriclasse resta Donnarumma, che pure si perde in errori e che risente della sua esperienza controversa al Paris Saint Germain. Si sente in giro che Roberto Mancini sarebbe avvolto dalla crisi azzurra. Il ct a corto di idee che allunga il giro dei convocati, cambia spesso modulo, va alla ricerca di attaccanti, scova Retegui - nato, cresciuto, formato in Argentina, con sangue siciliano nelle vene - che lo ricambia con due gol in altrettante gare, lascia a casa alcuni elementi che potrebbero tornare utili. Ma davvero sta sbagliando il ct? O si esagera? Un’ipotesi è puntare il dito al centro della questione. Forse Mancini sbaglia perché si sta affidando - non a Malta, dove ha cambiato otto elementi rispetto ai titolari schierati contro l’Inghilterra - eccessivamente alla vecchia guardia, che gli ha regalato certezze, ora svanite. L’assetto con il doppio playmaker - Verratti e Jorginho - come sottolineato da Luigi Garlando su La Gazzetta dello Sport - è un azzardo, fisico e tecnico, che l’Italia non può più permettersi. Ne risente il ritmo degli azzurri, che subiscono la fisicità degli avversari, come gli inglesi, che in mezzo hanno mostrato muscoli, gambe e intensità. Servirebbe aggiungere freschezza, senza perdere eccessivamente in qualità: percorso non agevole, se non si dispone di materiale di prima qualità. Mentre appare difficile addebitare a Mancini grosse responsabilità sulle convocazioni: certo, potrebbe chiamare Zaccagni, esterno di qualità e passo che alla Lazio con Sarri ha trovato un ruolo e una continuità. Ma a casa, per intenderci, non ci sono campioni a cui il ct ha deliberatamente rinunciato: la qualità è quella che è, punte di qualità (in attesa del ritorno di Ciro Immobile, 33 anni e un rapporto da sempre problematico con il gol in azzurro) non si vedono, anche se Balotelli pensa il contrario e Petagna si sente in diritto di criticare Mancini che non gli concede una chance. Andrà meglio con il rientro di Raspadori, infortunato, Scamacca si è perso, Belotti è lontano da una forma da nazionale. Sulla questione oriundi, poi, alle critiche si aggiunge una buona dose di ipocrisia: nello sport sono ovunque, dal rugby (nella nazionale irlandese gioca un maori), nel basket, in generale negli sport di squadra. Retegui quindi è solo il primo della lista e d’altronde Mancini è stato chiaro: per alzare il livello si guarda agli oriundi e anche alla Serie B. Finché i club italiani non torneranno a puntare, credere, sui giovani italiani. Il Monza ha scelto questa strada, ci sta provando Sarri alla Lazio. Poi, il nulla o quasi.

More

Antonio Conte esonerato dal Tottenham. Ecco perché stavolta se lo è meritato

di Nicola Sellitti Nicola Sellitti

Saluta Andonio!

Antonio Conte esonerato dal Tottenham. Ecco perché stavolta se lo è meritato

Spaventoso frontale tra auto si chiude in tragedia: le vittime salgono a 7. Ecco la causa dell’incidente

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Tragedia in strada

Spaventoso frontale tra auto si chiude in tragedia: le vittime salgono a 7. Ecco la causa dell’incidente

Tag

  • Roberto Mancini
  • Sport

Top Stories

  • MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)

    di Matteo Cassol

    MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)
  • Vedi Jorge Martín a Misano con l’Aprilia MotoGP e pensi: ma non è che per evitare il divorzio bastava farlo godere per mezza giornata?

    di Cosimo Curatola

    Vedi Jorge Martín a Misano con l’Aprilia MotoGP e pensi: ma non è che per evitare il divorzio bastava farlo godere per mezza giornata?
  • Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…

    di Emanuele Pieroni

    Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…
  • È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo

    di Emanuele Pieroni

    È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo
  • Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]

    di Cosimo Curatola

    Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]
  • Kimi Antonelli, ancora i fantasmi di Monza: “Ho paura, sono troppo prudente”. Ma le prestazioni dicono altro

    di Alice Cecchi

    Kimi Antonelli, ancora i fantasmi di Monza: “Ho paura, sono troppo prudente”. Ma le prestazioni dicono altro

di Nicola Sellitti Nicola Sellitti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Marc Marquez in sala operatoria: niente Argentina! Tornerà? Forse a Austin (da penalizzato)...

di Emanuele Pieroni

Marc Marquez in sala operatoria: niente Argentina! Tornerà? Forse a Austin (da penalizzato)...
Next Next

Marc Marquez in sala operatoria: niente Argentina! Tornerà?...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy