A Valencia non ha dato l’addio alla MotoGp (almeno come presenza stabile in pista) solo Valentino Rossi, ma lo ha fatto anche Danilo Petrucci, che a differenza del Dottore non ha festeggiato, ma ha lacrimato: “È stata una giornata indimenticabile – racconta il ternano nelle parole riferite da Tuttosport – che porterò sempre nel cuore. Quando ho messo la moto sulla griglia mi sono detto «non piangere», ma quando tutti hanno cominciato ad avvicinarsi e mi hanno applaudito ho iniziato a piangere. Sono felice di aver concluso questa avventura in MotoGp con tutto questo affetto”.
Petrux dice di non avere rimpianti: “Sarebbe facile guardarsi indietro e dire che avrei potuto fare meglio. Nel 2019 ero davvero veloce, ma ho sofferto tanto il fatto di sentirmi un secondo pilota e di non essere preso in considerazione (il riferimento alla rivalità interna con Andrea Dovizioso e la frecciata è alla Ducati, ndr). Però ho sempre dato del mio meglio, ci ho sempre provato e sono felice di ciò che ho fatto. In MotoGP non c'è mai stato un pilota con il mio stile di guida e non credo ci sarà. Più di novanta chili sulla moto... Quando lo dici gli ingegneri perdono il respiro. Alla fine sono felice, perché ho vinto e penso che questo sia un bel messaggio: chiunque, con il lavoro, l'impegno e la determinazione può arrivare in MotoGp e può anche vincere».
Petrucci non avrebbe voluto abbandonare la MotoGp, ma è stato costretto a far posto ai giovani (l’iridato della Moto2, Remy Gardner, e il vicecampione per soli 4 punti Raul Fernandez, la nuova coppia della quadra satellite Tech3). Da parte sua, la Ktm gli ha aperto la porta della Dakar, portandogli pure nel paddock di Valencia la moto con cui la correrà a gennaio e che Danilo E che ha già provato prima di Portimao nel deserto di Dubai. “Non vedo l’ora di cominciare questa Dakar”, dice Petrux, che al riguardo manda un messaggio all'amico Valentino, abbracciato a lungo dopo l’ultimo Gp: «So che la Dakar l'attira. Se vuole venire anche lui, possiamo farla insieme con le auto. Magari lui come pilota e io come navigatore. Quest’anno imparo a guidare, magari l’anno prossimo possiamo fare così”.