Nel mondo della Formula 1 si discute ancora di quanto successo a Suzuka. Del titolo di Max Verstappen, certo, ma anche e soprattutto dell’ingresso in pista di ben due trattori, avvenuto con ancora dei piloti in pista dopo l'esposizione della bandiera rossa.
La famiglia di Jules Bianchi, lo sfortunato pilota che ha perso la vita otto anni fa per la stessa identica e insulsa ragione, sullo stesso circuito e nelle stesse condizioni, si è fatta sentire.
Ancor di più si è sfogato Pierre Gasly, quello che ha rischiato di più passando a pochi mesi dalla gru che lavorava come se nulla fosse. Da Austin la situazione dovrebbe (anzi, dovrà) cambiare.
Secondo Sam Bird, pilota di Formula E per Jaguar, i suoi colleghi potrebbero dare inizio ad una rivolta nei confronti di una Federazione Internazionale che ha chiuso il caso parlando dalla velocità troppo elevata sostenuta dal francese.
"Non vorrei essere uno degli ufficiali di gara o uno dei commissari ad Austin perché tutti i piloti, all’unanimità, saranno in rivolta per quello che è successo e chiederanno perché è successo, pretendendo un cambiamento ed affrontando il problema. Spero che la Federazione rilasci una dichiarazione in cui comunichi di aver affrontato la situazione, perché se pensano che la penalizzazione di Pierre Gasly sia la fine della questione, allora hanno un’altra cosa in serbo. Tutti noi piloti meritiamo una risposta sul perché è successo e cosa faranno per apportare cambiamenti per la sicurezza dei piloti in futuro".