Una vita fatta di avventure, emozioni e rischio, quella del campione di rally spagnolo Carlos Sainz che, a 59 anni compiuti, è tornato nel deserto per correre la Dakar 2022 dopo averla vinta già 3 volte in carriera. Una vita raccontata nella docu-serie firmata Amazon Prime Video "Sainz, vivere per competere" che in cinque episodi ripercorre le gesta del pilota, dai titoli mondiali alla famiglia, passando per la passione per lo sport, l'avventura nel deserto iniziata grazie a un consiglio di Colin McRae e le delusioni dei momenti più duri.
Uno dei momenti più emozionanti della serie però riguarda il figlio Carlos Sainz, oggi pilota Ferrari in Formula 1, e il terribile incidente in cui rimase coinvolto nel corso del fine settimana di Sochi, nel 2015, quando il giovane spagnolo guidava la Toro Rosso.
"Io sentivo quello che diceva il suo ingegnere, in radio, e l'ho sentito chiedere 'Carlos, stai bene? Carlos? Carlos, stai bene?' - ha raccontato il padre - E nessuno rispondeva. Iniziarono a passare i minuti: quattro minuti, cinque minuti. Poi dieci, quindici minuti. Reyes (la moglie, ndr) ha ceduto, ha iniziato a piangere. In quel momento ti passano tante cose per la testa, inizi a sentire il peso della responsabilità per tutta la vita di tuo figlio".
Tra le voci presenti anche quella della sorella di Carlos, che racconta la telefonata del padre in quei minuti terribili: "L'ho sentito dire alla sua segretaria 'Elena prenotami un biglietto per la Russia'. Io sono rimasta sconvolta".
Poi, uno spiraglio di luce, raccontato dalla madre Reyes: "Provavo un'ansia tremenda, soprattutto perché vedo Carlos turbato e questo mi colpì molto. Avevamo due TV accese contemporaneamente e in una delle due all'improvviso è apparsa un'immagine di Carlos che faceva ok con la mano". Un ricordo che fa visibilmente emozionare la madre ancora oggi, commossa nel ripensare a quei terribili momenti.
"Mi ricordo che mi chiamò Jean Todt - continua papà Sainz - il presidente della FIA, dalla Francia. E mi disse: 'Credo che Carlos sia cosciente, credo stia bene. Te lo posso confermare tra qualche minuto ma non ti preoccupare troppo. E lì iniziai a respirare di nuovo".
Una conferma arrivata direttamente dal figlio che, dopo pochissimo, riuscì a telefonare ai genitori mentre veniva trasportato in ospedale e tranquillizzarli sulle proprie condizioni di salute personalmente.