Dal debutto di Kimi Raikkonen e Fernando Alonso in Formula 1 durante il Gran Premio d’Australia del 2001 sono passati quasi 22 anni. Da allora i due piloti si sono incrociati ripetute volte in pista, sfidandosi direttamente per il titolo sia nel 2005 (quando fu lo spagnolo a vincere con la Renault) che nel 2007 (con il finlandese che si aggiudicò il titolo proprio nell’ultima gara ad Interlagos, battendo di un solo punto sia Alonso che un giovane Lewis Hamilton, allora compagni di box in McLaren).
Intervistato, Raikkonen ha parlato proprio della bellezza e della correttezza nei duelli avvenuti con Fernando e di come la cosa si sia protratta nel corso degli anni: “Abbiamo avuto delle belle battaglie quest’anno e ci siamo trovati a gareggiare l’uno contro l’altro. Ovviamente, siamo entrambi in momenti diversi della nostra carriera rispetto a qualche tempo fa – spiega il pilota che si è ritirato a fine stagione - Penso che una cosa che puoi notare è che puoi correre con lui molto da vicino; con lui è sempre stato così. Sai cosa succederà e cosa non succederà, quindi in quel senso, sì, è diverso. Sai quello che ti aspetta mentre con qualcun altro, non sei così sicuro. Puoi fidarti di Alonso, è leale”.
Per poi continuare parlando della stagione 2014, quando i due furono compagni di squadra in Ferrari: “Credo che sia sempre stato molto forte. Da compagni di squadra però, sono piuttosto certo che ci fosse qualcosa di strano tra noi. Certamente quell’anno non fu granché per me per varie ragioni. Non feci così bene, ma tutti sappiamo che lui è veloce ogni weekend”. Per poi aggiungere: “Non sono mai stato nella posizione di dover scegliere il mio compagno di squadra, quindi potrebbe essere chiunque. Penso che sia un bene perché porta a spingersi a vicenda. Non vedo aspetti negativi”.
Sebbene quella stagione fu un disastro per la Ferrari che chiuse al quarto posto della classifica Costruttori con soli due podi conquistati in tutta la stagione con Alonso che si impose ottenendo 161 punti contro i 55 di Kimi, Raikkonen ha sempre ribadito come in realtà le statistiche non gli siano mai interessate particolarmente: “Se osservi semplicemente i numeri delle qualifiche o cose del genere, allora qualcuno è più interessato a quello. Onestamente, non sono così preoccupato di battere il mio compagno di squadra in qualifica. Per me, la gara è sempre stata la parte importante del weekend”.