Dopo una prima parte della stagione 2024 che ha visto la Red Bull Racing dominare il campionato di F1, il team austriaco ha improvvisamente subito un'involuzione preoccupante. La cosa più allarmante è che si ritrova senza una vittoria da ben otto gare consecutive. Per una squadra che, fino a pochi mesi fa, sembrava inarrestabile e ci aveva abituato a prestazioni di un altro pianeta, questo calo di rendimento rappresenta una svolta imprevista. Un fatto che ha già suscitato troppe speculazioni sull'origine dei problemi. Nelle ultime settimane, Max Verstappen, campione in carica e leader indiscusso, è stato mentalmente messo a dura prova. Anche il compagno di squadra Sergio Pérez, fatica a ritrovare una tipica forma da gregario. Oltre ciò, la RB19 non è più imbattibile e la McLaren se n'è accorta. In questo scenario, solo Max vive di rendita grazie al capitale punti inanellato da una serie di vittorie consecutive a inizio anno. Vittorie che lo hanno proiettato verso il titolo mondiale con ampio margine sugli avversari. Nonostante tutto, con le ultime performance di Norris e della McLaren, l'olandese fa bene a non dormire tranquillo. A una manciata di gare dal termine del campionato non può permettere di tenere i giochi aperti a qualsiasi imprevisto. Giochi che invece si sono richiusi in mano al suo team RB che senza qualche solita impresa di Max, difficilmente potrà vincere nuovamente il Mondiale Costruttori.
Qualcosa nel giocattolo Red Bull si è incrinato ed è cosa certa. Il dominio che sembrava destinato a proseguire è stato interrotto da casi interni, vedi Newey. Non solo, una serie di gare senza mai trovare il passo giusto, ha permesso ai rivali, in particolare la McLaren, di recuperare terreno. In un contesto dove anche piccoli dettagli possono fare la differenza, la squadra che fino a pochi mesi fa dettava legge, ha improvvisamente smesso di performare. A questo punto però alzi la mano chi non si sta domandando quali siano le cause dietro questo filotto di mancati P1. Tra le ipotesi più accreditate spicca la scelta degli ingegneri di mantenere un approccio conservativo, introducendo aggiornamenti minimi, nella convinzione che il pacchetto già dominante sarebbe stato sufficiente. Questo ha portato a un sorpasso dei rivali che invece hanno continuato in silenzio e a testa bassa ad aggiornare e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Piccoli guasti, problemi di surriscaldamento e usura eccessiva dei pneumatici, hanno poi influito sul rendimento della squadra. In particolare, il motore Honda, che fino a quel momento aveva dato prova di straordinaria robustezza, ha iniziato a mostrare segni di vulnerabilità, costringendo il team RB a gestire in modo più conservativo le strategie di gara. Con l’avvicinarsi del finale di stagione nulla è più come prima, la pressione su tutta la Red Bull è di fatto cresciuta. Il contraccolpo psicologico di alcune gare sfortunate, hanno già influito sui risultati. La mancanza di successi ha praticamente generato una sorta di spirale negativa, in cui la necessità di tornare alla vittoria ha portato a forzare troppo la mano in alcune occasioni, senza i risultati sperati. La McLaren su tutti, ne ha saputo approfittare.
Un lavoro costante di sviluppo, ha ridotto il gap nelle gare più tecniche. Il pacchetto aerodinamico estremamente efficace, ha permesso al team di Woking di essere costantemente in lotta per il successo. E se da un lato il titolo mondiale sembra ancora saldamente nelle mani di Verstappen, dall’altro il calo di vittorie ha acceso i riflettori sul campione olandese e sulla sua frustrazione per l’evidente incapacità di tornare sul gradino più alto del podio. Le parolacce via radio sono solo la punta dell'icerber. Questo calo di rendimento e di soddisfazione può essere solo un sintomo temporaneo, difficilmente l'inizio della fine del ciclo dominante della Red Bull. In molti ritengono che la squadra abbia ancora le carte in regola per tornare a vincere, ma le prossime gare saranno decisive per capire se i ragazzi di Christian Horner saranno in grado di invertire la rotta. Il primo passo per renderla effettiva sarà quello della gestione psicologica. La Red Bull ha dimostrato in passato di essere un team capace di superare momenti difficili, ma il panorama della F1 è cambiato e i rivali non sono stati di certo a guardare. Dopo otto gare senza vittorie, la Red Bull si trova a un bivio. O vida o muerte, o vince e manda all'aria gli investimenti della McLaren oppure per qualche stagione sarà buio fitto. La F1, si sa, è uno sport dove nulla è certo e ogni gara può cambiare gli equilibri in modo repentino. Per il team austriaco è il momento di rispondere alle critiche. È già ottobre, ed è l'ora di tornare a vincere.