Jannik Sinner sul campo domina e non lascia spazio a dubbi o indugi. Non sbaglia e vola in semifinale a Pechino dopo aver battuto Jiri Lehecka, il numero 37 al mondo, mettendo a segno la 14° vittoria consecutiva e la 58° del 2024. I problemi per lui, però sono fuori dal campo e riguardano il caso del doping risalente agli Indian Wells dove era stato trovato positivo al Clostebol. La Wada, nonostante fosse stata provata la non colpevolezza del tennista, ha fatto ricorso sabato 28 settembre scatenando l’ira di molti e tra questi rientra proprio Adriano Panatta, che, dopo Nicola Pietrangeli, non ci sta e difende il campione azzurro: “La vicenda che ha colpito Jannik è ridicola. Tutti hanno accertato la sua estraneità e la Wada ha chiesto una sospensione di uno o due anni per ‘negligenza’. Questo solo per ‘battere un colpo’, per trovare uno spazio all'interno del mondo della comunicazione. Una mera operazione politica. Con una pomata non ci si dopa. Tutto ciò che è stato fatto è orribile, Sinner è pulito, pulitissimo”. Ma, al di là della sua innocenza da provare nuovamente, come sta Jannik? A dircelo è lui stesso.
Il ricorso presentato al Tas di Losanna dalla Wada, l'agenzia mondiale antidoping, lo ha inevitabilmente scosso: “Sono molto sorpreso e deluso da questa decisione. Il tutto non è molto semplice ma non posso controllare tutto. Sono convinto che risulterò innocente, sarà la terza audizione. Parliamo sempre della stessa cosa. Forse vogliono solo assicurarsi che tutto sia nella giusta posizione. Sono solo sorpreso che abbiano fatto appello. Non ho nulla da nascondere e, come ho fatto per tutta l'estate, collaborerò pienamente con il processo d'appello e fornirò tutto ciò che è necessario per dimostrare la mia innocenza ancora una volta. Sono deluso di sapere ha scelto di appellarsi al risultato della mia udienza Itia dopo che i giudici indipendenti mi avevano scagionato e ritenuto innocente. Negli ultimi mesi e nel corso di questo processo ci sono state tre distinte udienze che hanno confermato la mia innocenza. Diversi mesi di audizioni e indagini sono culminati con tre giudici di alto livello che hanno esaminato ogni dettaglio in un'udienza formale. Hanno emesso una sentenza approfondita che spiega perché mi hanno ritenuto non colpevole, con prove chiare e la mia collaborazione”. Sinner riusicrà a mantenere questa integrità mentale e questa fermezza quasi gelida sul campo (come lo stesso Borg aveva detto) senza farsi influenzare da quanto gli sta accadendo intorno?