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Ma Jannik Sinner è davvero glaciale in campo e fuori come Björn Borg? La freddezza alla base del successo

  • di Chiara Boezi

12 settembre 2024

Ma Jannik Sinner è davvero glaciale in campo e fuori come Björn Borg? La freddezza alla base del successo
Jannik Sinner, come Björn Borg, dimostra una freddezza in campo che ricorda la leggendaria compostezza del tennista svedese, riuscendo a mantenere il controllo emotivo anche nei momenti di massima pressione

di Chiara Boezi

Björn Borg e Jannik Sinner condividono la stessa freddezza in campo, ma in modo diverso. Borg era famoso per la sua calma imperturbabile, quasi glaciale, capace di non mostrare mai emozioni, anche nei momenti più intensi. Sinner, invece, mantiene una compostezza più moderata, bilanciando la sua freddezza con una concentrazione intensa. Senza lasciarsi mai sopraffare dalla tensione, ma con una grinta silenziosa che traspare nei momenti decisivi. La freddezza in campo, che li caratterizza, è contraddistinta da un controllo emotivo che rende entrambi imperturbabili, anche nei momenti di maggiore pressione. Borg, noto come ‘’Ice Man’’, ha mantenuto una calma glaciale durante la sua carriera. Sinner, seppur ancora giovanissimo, dimostra una compostezza simile, rimanendo costantemente concentrato sui suoi obiettivi.

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Borg, l’Ice Man del XX secolo

Björn Borg è una delle più grandi leggende nella storia del tennis. Nato il 6 giugno 1956 a Södertälje, in Svezia, iniziò a giocare a tennis fin da giovane, mostrando da subito un talento straordinario. La sua carriera professionale iniziò nel 1973: a soli diciotto anni, nel 1974, vinse il suo primo torneo del Grande Slam, il Roland Garros. Fu solo l'inizio di una serie di successi impressionanti, in particolare sulla terra rossa di Parigi, dove vinse il titolo sei volte tra il 1974 e il 1981. La rivalità con giocatori come John McEnroe e Jimmy Connors caratterizzò gli anni '70 e inizio '80. Borg era noto per la sua freddezza e il suo incredibile gioco da fondo campo. Tra il 1976 e il 1980, Borg dominò anche sull'erba di Wimbledon, vincendo cinque titoli consecutivi: un'impresa straordinaria per un giocatore che dava il meglio di sé sulla terra battuta. Nel 1980, la finale di Wimbledon contro McEnroe fu uno dei match più memorabili nella storia del tennis. Borg trionfò in cinque set in una sfida epica. Nonostante il suo successo, Borg si ritirò sorprendentemente giovane, a soli 26 anni, stanco della pressione e del ritmo del circuito professionistico. Dopo il ritiro, Borg tentò un breve ritorno negli anni '90, ma non riuscì a replicare i suoi vecchi successi. Con un totale di undici titoli del Grande Slam, Borg rimane una figura iconica del tennis, il cui impatto sullo sport è ancora visibile oggi. La sua dedizione, la sua capacità di adattarsi a diverse superfici e la sua calma glaciale lo hanno reso un modello per generazioni di tennisti. E forse, anche per Jannik.

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Sinner, l’erede di Borg

La freddezza in campo è una qualità che accomuna Björn Borg e Jannik Sinner: due tennisti di epoche diverse ma entrambi noti per il loro controllo emotivo. Borg, soprannominato "Ice Man", era famoso per la sua imperturbabilità durante i match, una caratteristica che lo distingueva dai suoi contemporanei. Nonostante la tensione di partite epiche come la celebre finale di Wimbledon 1980 contro John McEnroe, Borg manteneva un'espressione quasi impassibile, capace di gestire la pressione con una calma che disorientava gli avversari. Questa capacità di rimanere concentrato in situazioni di estrema tensione gli permise di ottenere cinque titoli consecutivi a Wimbledon e sei al Roland Garros. Jannik Sinner, giovane promessa italiana, sta dimostrando una freddezza simile in campo, nonostante la sua giovane età. Sebbene sia ancora all'inizio della sua carriera, Sinner ha stupito per la sua capacità di affrontare avversari di altissimo livello senza lasciarsi travolgere dalle emozioni. Durante match contro i migliori del circuito - come Novak Djokovic e Rafael Nadal - ha mantenuto una calma sorprendente, concentrandosi esclusivamente sul gioco e non sugli avvenimenti esterni. Anche Adriano Panatta, durante la sfida Sinner-Rune delle NITTO ATP Finals, ha dichiarato: ‘’Ho giocato contro Borg 12-13 volte e l’ho visto giocare altre cento. Non si è mai lamentato. Mai. Ogni volta che faceva un errore non faceva una piega. Sinner mi ricorda Borg come carattere.’’ La differenza tra i due è che Borg, con il suo stile di gioco da fondo campo e la sua regolarità, costruiva la sua freddezza su uno schema di gioco ripetitivo e impenetrabile. Sinner, invece, è più aggressivo, eppure conserva la stessa compostezza psicologica, rara da trovare in un giovane. Entrambi condividono una maturità tattica che rende possibile il controllo delle emozioni, anche nei momenti cruciali. E se Borg ha rappresentato l'esempio perfetto della freddezza "glaciale", Sinner sembra seguire una strada simile: la sua compostezza apre la strada per diventare una delle stelle del tennis contemporaneo.

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