Jannik Sinner fa rumore, sempre e comunque. Lo ha fatto per la vittoria dello Us Open, per essere stato il primo italiano, a soli 23 anni, a vincere quello Slam nel maschile. Lo ha fatto, forse ancora di più, per la vicenda della positività al Clostebol, un anabolizzante proibito, agli Indian Wells. Positività per cui sono stati licenziati il fisioterapista Giacomo Naldi e il preparatore atletico Umberto Ferrara, che ora, appunto, non fanno più parte dello staff del numero uno al mondo. Ma come si sta evolvendo la vicenda del doping? La Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, che entro la mezzanotte europea del 9 settembre doveva decidere se presentare o meno ricorso, sembra non aver proceduto in quella direzione. La Wada poteva decidere di impugnare la sentenza che aveva scagionato Sinner. Sentenza che non gli aveva dato alcuna penalità se non la sanzione (o restituzione di montepremio) di 300 mila euro e la mancata assegnazione dei 400 punti del torneo in questione.
La Wada potrebbe puntare non a dimostrare l’uso intenzionale della sostanza, ma a stabilire una colpa parziale, quindi a ritenere Sinner colpevole per il comportamento del suo staff. Ciò potrebbe comportare una squalifica retroattiva da 4 a 6 mesi, con la conseguente perdita dei tornei vinti, tra cui Miami, Halle, Cincinnati e, appunto gli Us Open, nonché del suo posto di numero uno al mondo. Ma se fino a poche ore fa il caso sembrava chiuso, beh, non lo è. La Wada, infatti, fa sapere di considerare ”il caso ancora aperto e l’indagine in corso” in base a un comma dell’articolo 13.2 del Codice Antidoping, che le permette di far partire i 21 giorni del termine ultimo per l’appello dal momento in cui ha ricevuto documentazione aggiuntiva sul caso, richiesta a Itia, l’agenzia indipendente che giudica i casi di doping nel tennis. La Wada rende quindi noto di non essersi accontentata del resoconto dettagliato della sentenza e di aver chiesto approfondimenti specifici, ma non vuole comunicare in che data ha ricevuto. Contattato dal Corriere della Sera, James Fitzgerald, il portavoce della Wada, ha detto che ”La Wada sta tutt’ora esaminando la documentazione sul caso Sinner ricevuta dall’Itia per decidere se presentare ricorso. La decorrenza dei termini è di 21 giorni a partire dal ricevimento della documentazione che da noi è arrivata la settimana scorsa".