Jannik Sinner è il re del mondo del tennis, ora non ce n’è per nessuno, o almeno così sembra dopo la vittoria allo Us Open. Una vittoria suggellata non solo dai complimenti di milioni idi italiani che ora salgono sul carro del vincitore, ma anche da un meraviglioso bacio con la fidanzata e collega Anna Kalinskaya, che mette a tacere tutti i gossip su una presunta crisi tra i due. Un bacio che non ha fatto sicuramente piacere a quel “fenomeno” di Kyrgios, che ha tweettato su X (luogo in cui oramai sembra vivere) “second serve” (ovvero “seconda di servizio”), riferendosi al fatto che Sinner alla Kalinskaya non ci è arrivato subito, ma dopo di lui. Anna, infatti, era la fidanzata dell’altro collega, che forse può vantare solo quello come “successo” rispetto a Sinner, nonostante ci sembra opportuno ricordare che la donna in questione non è né un trofeo da esibire né qualcosa su cui dibattere, visto che la coppia sembra felice e affiatata e che lei non c’entri assolutamente nulla con i problemi che l’altoatesino ha avuto, sia fisici che legati alla questione del doping. Ma, del resto, la classe non si compra, e Kyrgios su questo ha solo che da imparare dal “rivale”, che si è dimostrato uomo, prima ancora che giocatore, fin da subito, fin dalle prime dichiarazioni post vittoria, in cui ha parlato della zia che sta male dedicandole la vittoria.
Ed è proprio sull’evoluzione di Sinner che si è concentrato Adriano Panatta: “Lui non fa mai un gesto di stizza, non dice mai una parola fuori posto, nemmeno un'imprecazione anche se in campo se ne sentono molte da parte dei giocatori. Ma lui niente, è la perfezione e io spero veramente che faccia una lunghissima carriera. Questo perché oggi i tennisti, come anche negli altri sport, sono più sollecitati fisicamente perché si gioca in modo molto più veloce e più violento, per cui ci si può fare spesso anche male. Lui, infatti, in passato ha avuto anche qualche problema legato agli infortuni, mentre ora lo vedo irrobustito e cammina anche in modo diverso, più da uomo che da ragazzo. Fino a un anno e mezzo fa sembrava un pischello che entrava in campo, giocava bene, benissimo, ma adesso lo vedi che è un uomo che sta in campo e domina la situazione. La crescita c'è stata sia dal punto di vista tecnico che da quello mentale”. Sono queste le parole dell’ex tennista sulla Rai, a La Domenica Sportiva, totalmente diverse, ovviamente, da quelle di Kyrgios e di Friz, che pensava di vincere e di battere Jannik, anche perché favorito dal fattore pubblico, essendo lui americano e giocando tra i suoi tifosi che, però, al contrario di quello che si poteva immaginare, inizialmente non hanno fischiato l’azzurro, per poi, purtroppo, prendere una piega totalmente diversa durante il corso della partita, gioendo per i servizi a rete di Sinner e cantando "Usa Usa Usa". Altro fattore, però, che sembra non aver intaccato in alcun modo la stabilità mentale del nostro, che ha, infatti, portato a casa la vittoria. Prima della finale, però, vi avevamo accennato a una riapertura della questione doping da parte della Wada, a che punto siamo?
Se si pensava che i termini fossero scaduti prima della finale, la vicenda del Clostebol, per cui è stato licenziato il fisioterapista di Jannik, Giacomo Naldi, e il suo preparatore atletico non è ancora finita. L'Agenzia mondiale antidoping, infatti, ha tempo fino alla mezzanotte di oggi per depositare il proprio ricorso al Tas di Losanna riaprendo per Sinner la questione che più di tutte lo ha turbato. Ma una volta decaduto questo termine, che è quello del 9 settembre a mezzanotte, se non ci dovessero essere ulteriori aggiornamenti, Sinner si sarà lasciato alle spalle definitivamente la questione.