Le frasi fatte non sono mai il massimo, però viene da dirlo: perseverare è diabolico. Viene da dirlo, appunto, dopo il week end che ha visto scendere in pista, insieme, sia la MotoGP che la Superbike: i primi a Misano, gli altri a Magny Cours. Ma viene da dirlo, soprattutto, pensando che succederà la stessa cosa anche tra due settimane, quando la MotoGP sarà di nuovo a Misano e la Superbike addirittura a Cremona: praticamente le due massime espressioni del motorsport su due ruote entrambe in Italia a dividere gli appassionati. E a togliersi, inevitabilmente, un po' di visibilità. Che succederà esattamente è un dato di fatto, così come è un dato di fatto che le sovrapposizioni a volte sono inevitabili, ma restano comunque una follia. Una forma di autolesionismo che molte volte è dettato dalle contingenze, ma altre volte - come nel caso di quello che succederà tra due settimane - servono solo a farsi un evitabilissimo male.
La prova? E' arrivata esattamente nel fine settimana appena messo alle spalle, perchè mentre l'attenzione di tutti era sulla MotoGP, a Magny Cours è successo di tutto. Ma di tutto davvero. E persino un incidente di quelli che fanno gelare il sangue e che solo per miracolo s'è risolto con conseguenze limitate è passato in secondo piano, relegato all'angolo di qualche pagina di giornale o a qualche breve per accompagnare il video dell'agghiacciante botto fatto da Toprak Razgatlioglu. Ecco: quella non è l'unica cosa che è successa sul circuito francese. Sì, perchè il vincitore del titolo 2021 s'è ritrovato a guardare la gara da divano di casa insieme alle altre due leggende della Superbike: Jonathan Rea e Alvaro Bautista. Una decina di titoli mondiali, insomma, parcheggiati a letto da una Magny Cours che non ha avuto pietà per i leoni.
In verità non ha avuto pietà neanche per i principi, anche se Van der Mark, di BMW, s'è messo in tasca la sua prima vittoria in Gara1 al sabato, mentre l'altro principe - l'erede al trono già designato - ha avuto la stessa sorte di quelli che si prepara a rimpiazzare. Nicolò Bulega, infatti, è stato protagonista di una brutta caduta: "Sabato ero incazzato duro, perchè avevo buttato via un sacco di punti, ma soprattutto perchè non capivo come stavo fisicamente e cosa avrei potuto fare per migliorare un feeling che proprio non avevo". Poi, però, il principe biondo della Superbike ha rimesso insieme i pensieri e la suq squadra gli ha rimesso a posto la Panigale V4. Che è tornata regina in Francia nella domenica. Superpole race vinta e Gara2 anche.
"Sono finalmente tornato a vincere - ha detto Bulega dopo la bandiera a scacchi - Era importante per la squadra e per me, anche se in questo fine settimana è stato tutto molto particolare. Però oggi nel warm up ho fatto sì e no un giro, diciamo che in poche ore abbiamo trasformato il caos in ordine perfetto. E' stata una buona occasione per ridurre il gap in classifica". I punti di distacco da Toprak Razgatlioglu sono ancora 55. Meno di quanti non ne fossero sabato mattina, ma comunque troppi per poter sperare davvero nel colpaccio, anche se proprio Magny Cours ha dimostrato che la Superbike a volte sa essere pure un gioco a eliminazione.
Un gioco a eliminazione con cui l'unico veramente capace di di farmi i conti sembra essere Danilo Petrucci. Il ternano del team Barni è abituato alla pressione della MotoGP e alla necessità di dare fondo a ogni riserva di coraggio della Dakar e a Magny Cours ci ha messo tutta la sua esperienza e il suo talento per prendersi lo scettro di quello che resta sempre in piedi. In piedi e pure a fronte alta, con due terzi posti (Gara1 e Superpole Race) e un secondo posto (Gara2). "Bulega in Gara2 era imprendibile - ha detto nel media scrum di Magny Cours - però io sono contento, dai. Sabato ho portato a casa due podi in condizioni decisamente particolari, mentre domenica ho potuto giocarmela. Alla fine sono il pilota che ha messo insieme più punti di tutti in questo week end e è stata la prima volta da quando sono nel mondiale SBK che siamo riusciti a salire sul podio in tutte le gare".
E adesso arriva Cremona. Tra l'altro per la prima volta e con un grande sforzo da parte di tutti per poter mettere le radici di un evento motoristico che vuole diventare tappa fissa per le derivate di serie. Tutto pianificato, tutto organizzato, ma ci sarà anche la MotoGP e ancora a Misano Adriatico. Decisione che lascia tante perplessità e sulla quale è stato detto già tanto, ma che comunque è presa. L'unica cosa da fare per gli appassionati, quindi, è sfruttare al meglio questi quindici giorni per capire come sdoppiarsi o farsi clonare. Anzi, triplicarsi...visto che in quel fine settimana ci sarà anche la Formula1.