Erano mesi che non vedevamo un post sul profilo di Giacomo Naldi, precisamente da marzo di quest’anno. Lui è (anzi, era) il fisioterapista e osteopata di Jannik Sinner e se nei mesi precedenti questo nome non vi diceva nulla e quel volto lo confondevate tra le varie facce che erano nel box attorno al tennista altoatesino, beh ora non si fa altro che parlare di lui: il fisioterapista “colpevole” di aver fatto risultare positivo al Clostebol Sinner per due volte agli Indian Wells. Ebbene, ora ha deciso di parlare e di mettere a tacere tutte le voci e le molteplici illazioni che sono state fatte sul suo conto.
“È proprio vero che esistono due binari della giustizia: quella vera sancita dai tribunali e quella (purtroppo più efficace) sancita dai media. Quest’ultima troppo spesso superficiale e raramente basata sui fatti concreti, che in questo caso, peraltro, sono pubblici. Da spettatore mi sono sempre chiesto quale fosse l’obiettivo di spettacolarizzare le vicende giudiziarie, se non quello di giudicare, creare o distruggere le persone e la loro reputazione. Oggi che ne sono protagonista, ne ho la conferma! Un anno e mezzo fa mi sono unito ad un gruppo di lavoro fantastico, composto da brave persone, grandi professionisti, compagni di viaggio. Con loro ho vissuto momenti di gioia e dolore, condiviso emozioni, assaporato vittorie e sconfitte. Con le persone di questo gruppo, ho creato un legame forte, ma soprattutto ho potuto raggiungere traguardi storici, che ci hanno portato nella storia del tennis italiano. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questo grande Team, consapevole di aver dato il massimo, di essere stato professionale al 100% ma anche di aver dato di più, perché quando ci metti il cuore è certo che dai di più. Fa male pensare di non esserne più parte, dura non essere nel box con voi e tifare per Jannik, ma dovrò abituarmici in fretta. Grazie Vagno, Darren, Umbe, Cipo, è stato un viaggio bellissimo, una storia indimenticabile. Grazie Jannik e in bocca al lupo, per una grande carriera, sei un campione. “Keep hunting”! Grazie anche ad Alex, Joseph, Larry, Pierre, Ruben e tutte le persone importanti per il Team. Infine, grazie a tutte le persone che in questi giorni non hanno giudicato superficialmente”.
Queste parole le ha affidate a un lungo post su Instagram corredato da immagini rappresentative non solo vittorie di Sinner, ma delle vittorie di un gruppo, perché si sa benissimo che i traguardi non si raggiungono mai da soli. Per chi si aspettava parole di rancore nei confronti del tennista, beh, non ne sono arrivate, nonostante l’allontanamento dal team in seguito al caso doping assieme al preparatore atletico Umberto Ferrara (in conferenza stampa agli Us Open Sinner ha parlato di venir meno della fiducia). Il rancore di Naldi però c’è lo stesso, ed è il rancore proprio verso quel tribunale social che non smetterà mai di mietere vittime e di un giustizialismo che da sempre fa parte della pancia degli italiani. quel giustizialismo soprattutto verso i potenti, verso chi ce l’ha fatta, verso chi quella vetta l’ha raggiunta. È doloroso leggere le parole di un professionista che in un modo nell’altro dovrà trovare la strada per riabilitare la propria immagine, cosa che sappiamo quanto sia difficile nel nostro Paese.