E se vi dicessimo che potrebbe esistere una MotoGP con un solo pilota per nazione? Immaginate il mondiale 2024 con Martin, ma non Marquez, oppure con Bagnaia, ma nessun altro italiano? Sembra follia, però è più o meno ciò che s’è messo in testa Carmelo Ezpeleta. Il CEO di Dorna lo ha detto in una recente e lunga intervista a AS.com, ma non è la prima volta. Solo che in passato le stesse cose le aveva affermate in prossimità delle Olimpiadi e tutti hanno pensato che in qualche modo il grande capo delle corse in moto fosse condizionato dal momento. Invece ne: perché le olimpiadi sono finite da un pezzo, ma le parole di Ezpeleta sono ancora le stesse.
“Ci saranno ad esempio meno piloti spagnoli – ha spiegato - Di quelli che ci sono adesso, non dirò chi, ce ne sono alcuni che non dovrebbero esserci. Ciò non migliora il campionato. Non si può volere un campionato mondiale e continuare a includere solo spagnoli e italiani. Quanti spagnoli ci sono qui che non dovrebbero esserci se ci pensiamo? Quello che dobbiamo fare è dare opportunità alle persone che non le hanno avute”. Ezpeleta cita proprio le Olimpiadi, ricordando che a quella competizione partecipano solo i migliori di ogni nazione, ma dimenticando che le Olimpiadi sono ogni 4 anni e che i campionati del mondo di ogni disciplina, che invece si svolgono tutti gli anni, hanno esattamente le stesse dinamiche della MotoGP.
E’ chiaro che il CEO di Dorna, che ha fatto sapere che resterà al comando anche nei primi anni della gestione Liberty Media, ne fa una questione economica. Un idolo per ogni nazione significherebbe avere una copertura mondiale. E da un certo punto di vista è anche comprensibile. E’ altrettanto chiaro, però, che il primo grande obiettivo dello sport deve essere quello di esaltare il talento, al di là di bandiere, provenienze e passaporti. Viene da dire, quindi, che quella di Ezpeleta suona più di provocazione – visto che anche due mesi fa le sue parole avevano scatenato un gran dibattito pure tra i piloti (ricordate il molto poco elegante commento di Aleix Espargarò su Franco Morbidelli e Jack Miller?) e che il vero obiettivo, più che chi guida le moto, sia chi ospitai gran premi. E lo dice anche: “Quattro gare in Spagna sono troppe. Dobbiamo diventare un vero mondiale e stiamo toccando nazioni su cui c’è grande potenziale, anche se ci manca ancora l’Africa, che rivorrei in calendario”.
Idee chiare, quindi, e nessuna volontà di farsi da parte anche in questa fase di grande cambiamento e di subentro di Liberty Media, con Carmelo Ezpeleta che ha parole pure per Valentino Rossi dopo le dichiarazioni rilasciate dal nove volte campione del mondo nel podcast di Andrea Migno. “Penso – ha tuonato - che sarebbe meglio lasciare stare. E' passato un po' di tempo: è successo ormai molti anni fa. Mi è sembrato positivo che Marc Marquez non abbia commentato le dichiarazioni di Valentino Rossi. Ovviamente non sono io a dire a Valentino cosa deve fare o non fare, ma non credo serva a molto tornare su certe questioni adesso. Non ne ho parlato con Valentino e ho un enorme rispetto per lui e una grande gratitudine per quello che ha fatto per il nostro sport, ma penso che non era necessario parlarne ancora. Ma, se ci crede, lasciamoglielo fare”.