In Austria è nato un nuovo caso mediatico tra Aleix Espargaró e Franco Morbidelli. Doverosa una premessa: in settimana Carmelo Ezpeleta, parlando a Speedweek, ha immaginato una MotoGP del futuro in cui l’egemonia di piloti spagnoli e italiani verrà spezzata da una nuova formula secondo cui in griglia di partenza non potranno esserci più di tre piloti della stessa nazionalità. Sei il quarto catalano più veloce su due ruote? Per te non ci sarà spazio.
Nel giovedì del Red Bull Ring i piloti (in particolare Luca Marini, Raul Fernandez e Alex Marquez), interpellati sul tema, hanno sciorinato una serie di considerazioni sulla cultura motoristica propria di Italia e Spagna. Background totalmente assente in altri Paesi, dove magari Dorna ha investito per promuovere i campionati giovanili e locali, producendo sforzi insufficienti per facilitare le vie di accesso al Motomondiale. Considerazioni cadute nel dimenticatoio quando in sala stampa si è presentato Aleix Espargaró, che ha affrontato la questione di pancia. Al 35enne di Granollers è stato chiesto un parere sulle voci che danno Jack Miller ancora in MotoGP – sulla sella di quella che sarà la Yamaha Pramac – nel 2025. “Non fatemi parlare di questo perché scoppia un casino”, ha detto subito ridendo. Poi però ha risposto: “Io mi trovo bene con Jack, abitiamo vicino, sta per diventare di nuovo padre e non posso dire niente della sua passione per le moto perché ne ha molta più di me. Non so se Jack avrà il posto per questioni di passaporto (Aleix si riferisce alla presenza sulla griglia di partenza di un australiano, ndr) o perché è amico di Campinoti. Alla fine ci sono casi peggiori di quelli di Jack, perché è un problema quando tu hai moto vincenti per lungo tempo, non dimostri nulla e intanto ci sono ragazzi come Alonso Lopez, che sta dando l’anima per andare in MotoGP. Io ho deciso di farmi da parte per l’anno che verrà perché non mi sento di poter dare il mille per cento e non mi pare giusto stare qui, continuare a correre e togliere un posto a qualcuno senza avere quella grinta assoluta che devi avere se vuoi correre in MotoGP”.
A questo punto un giornalista spagnolo lo ha imboccato ancora: “Quindi il caso di cui parli non è quello di Miller?”. “È peggiore” – ha risposto deciso Aleix. Un altro collega ha quindi chiesto se Aleix ce l’avesse con Morbidelli, ufficializzato in VR46 per il 2025 e con passaporto non australiano: “Sono più veloce di questo nome che mi stai facendo (Morbidelli, ndr)” – ha incalzato il numero 41, che poi ha precisato: “Non c'è niente di male, né che continui Jack né che continui Morbidelli. L’unica cosa che dico è che quando hai una moto vincente per due o tre anni e i tuoi compagni di squadra ti arrivano davanti in ogni gara e in ogni sessione, mi sembra sbagliato che tu non dia un’opportunità ad un giovane di salire”.
A quel punto i media spagnoli scaricano la notizia in rete e, alle 5 di pomeriggio di venerdì, Espargaró viene subissato di domande su Morbidelli. Gli chiediamo direttamente un commento sulle sue parole del giorno prima, con Aleix che ritiene di essere stato malinterpretato: “Mi hanno messo in bocca cose che non ho mai detto, tipo che è ridicolo che Jack abbia ancora una moto. Conoscete il meccanismo dei clickbait e della stampa spagnola. Ho solo detto che, se i miei compagni di squadra mi battessero costantemente con la mia stessa moto, mollerei subito. Ma non ho mai detto che sia ingiusto che Jack abbia una moto, ho solo detto che non è bello bloccare i piloti giovani. Niente contro Jack, Franco o Miguel (Oliveira, ndr), potremmo parlare di lui perché da due anni ha la mia stessa moto e conoscete i risultati”. Insistiamo, domandandogli se sia leale scrivere che Aleix pensa che il nuovo pilota della VR46 – battuto dai propri compagni di squadra negli ultimi anni – debba lasciare la sella alle nuove leve: “Sì, questo è giusto al 100%, lo penso”, chiude Espargaró.
Qualche minuto più tardi arriva Franco Morbidelli, a cui vengono riportate le parole di Aleix: “Ha detto veramente questo? Bella battuta, molto simpatico Aleix, molto”. Poi Franco si prende qualche secondo di tempo, riflette, e quasi parlando tra sé: “Comunque ho anche il passaporto brasiliano. Se devo mettere a disposizione la mia brasilianità lo faccio volentieri (ride)”. A microfoni spenti Franco farà notare come Aleix, settimo alla fine del venerdì, abbia avuto poca fortuna nelle sue dichiarazioni. Al momento infatti, a Zeltweg, davanti a Morbidelli c’è solo Pecco Bagnaia.