Marc Marquez sull’Aprilia non lo auguriamo quasi a nessuno, a partire dalla Honda che nel 2023 si gioca la faccia in MotoGP e continuando con gli avversari del Cabroncito, sempre più giovani ma ancora a misurarsi con lui. A ben vedere però, quello tra Marquez e la casa veneta sarebbe il matrimonio del decennio sia per i diretti interessati che per chi guarda le gare dal divano. E no, non è fantamercato. Se le prestazioni della RC213V non dovessero consentirgli di lottare per il titolo, il primo a cercare un’altra strada, anche a costo di rescindere il contratto con un anno d'anticipo, sarà proprio Marc Marquez: “Ho molto rispetto per la Honda - ha spiegato in una recente intervista a Motorsport.com - Perché il modo in cui mi hanno trattato durante questi due anni è stato speciale, per ora penso solo a tornare al top con loro. La Honda è la Honda e il mio sogno è rimanere, ma ho un sogno più grande che è quello di vincere i campionati. Se sentirò di non avere gli strumenti con loro, cercherò il meglio per me". Strumenti che durante i test di fine stagione a Valencia con il prototipo 2023 non si sono palesati (a raccontarlo è stato il diretto interessato) e così a Sepang, quando in pista ci sarà una moto ancora nuova, HRC si giocherà il tutto per tutto con quello che lo stesso Marquez ha definito “un salto nel buio”.
Da lì in poi a parlare saranno le corse. Marc correrà per il podio ad ogni gara, con l’idea del mondiale fissa in testa, per poi fare i conti durante la pausa estiva, quando avrà già compiuto trent'anni. A quel punto, se le prestazioni della moto non risultassero all’altezza, ci sono buone probabilità che cominci seriamente a guardarsi attorno. In Ducati le porte sono chiuse: a Borgo Panigale hanno due piloti velocissimi, entrambi più giovani di Marc e già in sintonia con la Desmosedici. Uno, per di più, è campione del mondo. Ecco quindi che con l’addio della Suzuki, per salire su di una moto ufficiale le idee si chiamano KTM e Aprilia, perché difficilmente Marquez punterà ad una Yamaha col rischio di lasciare una crisi per ritrovarsi in una situazione simile. La prima opzione, KTM, sarebbe più facile, un ritorno alle origini agevolato dallo sponsor, l'altra però sarebbe poesia. L’Aprilia è in crescita costante, ha chiuso il 2022 con il terzo posto nel campionato costruttori (dietro a Ducati e Yamaha) e si è appena assicurata un team satellite, che oltre ad essere un aiuto per lo sviluppo è segno del fatto che la proprietà è ben disposta ad investire nella MotoGP. Infine, con l’arrivo di Manuel Cazeaux a fare da capotecnico per Maverick Vinales (ce lo spiegava Livio Suppo) per il prossimo anno c’è da aspettarsi un’ulteriore crescita delle prestazioni.
La moto quindi c’è e i soldi per accontentare Marc Marquez si possono trovare, anche perché lui ha smesso da un po' di corrrere per denaro. Non solo: per quanto riguarda il pilota, il nuovo Marc attento alla narrazione sui social e all’epica del fuoriclasse, passare all’Aprilia e portarla al titolo sarebbe un enorme passo in avanti in termini di immagine. D'altronde per raggiungere Valentino Rossi gli mancano ancora due cose: un titolo mondiale (soprattutto) e un cambio di squadra riuscito contro tutti i pronostici. Valentino l’ha fatto con la Yamaha nel 2004, Marc potrebbe farlo con Aprilia vent’anni più tardi. Sarebbe una storia da cinema che venderebbe biglietti, magliette e motociclette. Il suo nuovo manager ci avrà già fatto un pensiero.