Fine dei due giorni di test a Misano per la Superbike, che andrà a ripetersi a Barcellona per poi partire per la prima gara della stagione, prevista per il weekend dal 21 al 23 maggio ad Aragon. A dominare i test è stato il portacolori dell’Aruba Ducati Michael Ruben Rinaldi, mentre il compagno di squadra Scott Redding ha lavorato esclusivamente sul passo gara ed ha chiuso al quarto posto dietro alle Yamaha. Bene Axel Bassani, male Tito Rabat. Ecco le cinque cose da sapere sui test di Misano.
1 - Il Leader: Michael Ruben Rinaldi è subito in testa
Buona notizia per i ducatisti: Rinaldi chiude al primo posto a soli otto millesimi dal record, fatto segnare da Tom Sykes durante la Superpole (1:33.640). Il nuovo pilota del Team Aruba, che ha rimediato una caduta alla Curva della Quercia a fine giornata (mentre stava limando ulteriormente il suo tempo) si è detto soddisfatto della propria prestazione, ma ammette che “senza Rea in pista è tutto relativo”. Promosse anche le nuove pinze freno all’anteriore, così come le gomme da tempo. Resta da migliorare la moto sul giro secco, perché a detta di Michael è ancora molto fisica ed impegnativa.
2 - La sorpresa: Axel Bassani e un debutto che fa ben sperare
La vera sorpresa a Misano è Alex Bassani, al debutto in Superbike con il team MotoCorsa. Il pilota di Feltre, classe 1999, ha chiuso con un tempo di 1:34.847 ad appena mezzo secondo da Scott Redding. Un risultato che, anche viste le difficoltà degli altri piloti nell’approcciare la Panigale V4, fa ben sperare per la prossima stagione.
3 - La delusione: Tito Rabat troppo lontano dai primi
Il primo ad essere sorpreso dalla pessima prestazione al debutto con il Team Barni è proprio lui, Tito Rabat. Lo spagnolo, indicato dai più come la possibile sorpresa del 2021, ha completato ben 106 passaggi (quasi il doppio degli altri piloti) senza però riuscire a scendere mai sotto l’1:35. Neanche le gomme da qualifica sono servite, anzi. Quando Rabat ha montato una coppia di gomme morbide per tentare l’attacco al tempo, le prestazioni sono soltanto peggiorate. Al netto della prima presa di contatto però, va ricordato che Rabat ha vinto un mondiale nella Moto2 grazie a talento e velocità, non certo per merito del suo (spropositato) patrimonio.
4 - La conferma: le Yamaha di Razgatioglu e Gerloff inseguono da vicino
Yamaha sta tentando di migliorare la maneggevolezza della R1, ma intanto mette due piloti sul podio virtuale di Misano. La squadra guidata da Andrea Desoli si conferma quindi competitiva con entrambi i piloti, con Toprak Razgatioglu (1:33.886) secondo dietro a Rinaldi e Garrett Gerloff (1’34.013) che fa meglio di Scott Redding, solo quarto. Resta da capire se le ultime scelte tecniche consentiranno alla squadra di Iwata di lottare per il campionato con Kawasaki e Ducati.
5 - La caduta: la Yamaha YZF-R1 di Christophe Ponsson è completamente distrutta
Terribile caduta (senza conseguenze) per Christophe Ponsson, che perde il controllo della sua R1 alla staccata del Tramonto e lancia la moto oltre le barriere di protezione. Questo, purtroppo, non gli ha permesso di completare più di 26 giri e chiudere mestamente con un miglior tempo di 1:36.392. Il Team Gil Motorsport in cui è impegnato il francese è supportato direttamente da Francis Batta, celebre gestore del Team Alastre.