Al GP di Teruel ci sarà, perché il tampone effettuato questa mattina ha dato l’esito sperato: negativo. Una grande notizia, dunque, per Tony Arbolino, ma contestualmente anche un grande rammarico. Perché lo zero che ha incassato settimana scorsa ad Aragon è stato davvero pesante, essendo dettato da un isolamento precauzionale: tornando da Le Mans aveva viaggiato nello stesso aereo di un passeggero poi risultato positivo.
L’esperienza di Arbolino ci fa capire che ormai anche le precauzioni non bastano e che serve anche tanta fortuna. Per carità, nel motorsport c’è voluta sempre, ma quest’anno serve in dosi rafforzate visto che non basta fare attenzione ai propri comportamenti, ma bisogna pure non incappare in qualche “incontro” pericoloso.
Tanto che viene da pensare che forse questa regola di escludere anche chi è semplicemente entrato in contatto con casi di positività possa essere un po' esagerata, ma non si può non tener conto che si sta nel bel mezzo di una pandemia che non conosce confini.
Quest’anno ci sono già stati piloti che, mentre si stavano giocando il campionato, hanno contratto il Coronavirus - Jorge Martin in Moto2 - ma il caso Arbolino fa ancora più rabbia, come ha sottolineato la scorsa settimana anche il suo manager, Carlo Pernat. Perché il pilota dello Snipers Team non ha dovuto fare conti con il virus in prima persona, ma ha comunque dovuto saltare una gara.
Ora potrà continuare la corsa al titolo, ma i punti dal leader Albert Arenas sono ormai 29 e a sole quattro gare dalla fine.
Se Tony non avesse avuto questa sfortunata avventura sarebbe stata tutta un’altra cosa? Ecco perché c’è chi sostiene che il mondiale di quest’anno - parlando di tutte e tre le categorie – è stato “falsato” in qualche modo dal Covid-19. Perché la domanda, ad esempio, vale pure per la Moto2 in riferimento al caso Jorge Martin: era il favorito, ma ha saltato la doppia di Misano e ora sembra fuori dai giochi. Sarebbe andata diversamente?.
Una domanda che, invece, non vale per il caso di Valentino Rossi? Dopo quei tre zeri rimediati nelle gare scorse non era più in lotta per vincere il mondiale, ma dalle varie interviste fatte ci ha comunque fatto capire che tra mal di testa e sintomi vari, per un pilota il dolore più brutto è quello di restare a casa a guardare gli altri che se le danno di santa ragione in pista.
Tony Arbolino non ha il Covid19.
Quando oltre agli avversari ci si
mette di mezzo pure la prudenza
Questa mattina Tony Arbolino è risultato negativo al tampone. Significa che in realtà non è mai stato contagiato dal virus e che potrà tornare in pista dopo lo zero forzato della prima di Aragon...