Non poteva mancare l'analisi di Leo Turrini dopo il weekend del Montmelò, con il popolare giornalista che sul QN ha puntato il dito su Carlos Sainz.
Lo spagnolo della Ferrari ormai è un chiaro problema per la scuderia di Maranello ma anche per Charles Leclerc che avrebbe bisogno di un compagno più d'aiuto in ottica mondiale (oltre che di una macchina affidabile al 100%).
"Le mie domeniche fra tv e web e giornali sono intensissime ma se non altro mi tengo il tempo per ragionare a freddo in vostra compagnia. La Ferrari ha due problemi. Il primo spero non sia tale, nel senso che un episodio di inaffidabilità, vedi recenti casi Red Bull, ci può stare. A patto ovviamente si tratti di una eccezione. Io non ho avuto, fin qui, l’impressione che a Maranello abbiano tirato il collo alla power unit. Anzi, forte e’ sempre stata la sensazione che gli ingegneri si sentissero tranquilli".
Poi, certo, se i molti esperti che frequentano questo ameno luogo avessero preso un filo più sul serio le argomentazioni esposte sul frequentatissimo Clog (numeri da record, tra parentesi) da Quattropalle (uno che in F1 ha vinto mondiali, mica tornei di briscola sui social), insomma… Ma lasciamo stare, siamo tutti commissari tecnici e team principal. Altra questione. Nome e cognome. Carlos Sainz. Io l’ho chiamato Hombre Vertical e non me ne pento.Fino a quel momento lo era. Ma così non ci siamo. Partenza sbagliata. Ancora. Errore da vento (ok, è capitato anche a Verstappen). Però se la Ferrari guidata da Leclerc va come andava prima del crack, Carlitos deve essere lì vicino. Invece nemmeno è stato mai in lotta per il podio. La F1 è uno sport dannatamente individualista. Il tuo compagno è il primo rivale. Ed è vero, tutto vero. Ma Sainz deve fare quello che, magari mugugnando, Perez fa in Red Bull. Non si scappa. Ps. Se Leclerc non rompe e se a Verstappen funziona il DRS, la Mercedes becca un distacco ciclistico".