Tutti lo vogliono, perché anche se non ha vinto ancora nulla di importante è considerato già l’erede di Valentino Rossi. Non per quello che fa in pista, ma per quel modo che ha di prendersi poco sul serio, con l’aria eternamente scanzonata e per quella capacità di rabbonire anche il giornalista più feroce. Pedro Acosta è il ragazzino prodigio del motomondiale e il patron di KTM, Stefan Pierer, in questi giorni ha anche dovuto alzare la voce per tutelarlo: “Bisogna smetterla di contattare piloti che sono sotto contratto con altre case”. E il riferimento, è piuttosto chiaro, è stato proprio al fatto che in molti hanno provato a mettere le mani sul giovanissimo spagnolo della Moto3. Pierer ha anche chiesto direttamente aiuto a Dorna, spiegando che considerare i contratti come qualcosa che può essere non rispettato significherebbe avvelenare definitivamente un sistema che, invece, ad oggi era rimasto piuttosto pulito in questo senso. Insomma: KTM ha paura di perdere Pedro Acosta. Ma lui che ne pensa?
Pedro, ci si passi la terminologia, se ne frega. E lo ha spiegato anche in un video diffuso da motogp.com in cui, davanti a fiumi di complimenti da parte dei più grandi campioni della MotoGP che avrebbero fatto girare la testa a chiunque, ha giocato la carta dell’umiltà. Spiegando di non aver ben realizzato neanche di essere il leader della classifica mondiale di Moto3, ma affermando anche che, da quando lo è, il suo atteggiamento è totalmente cambiato: “Prima per me c’erano solo due modi di concludere le gare: vincendo o finendo all’ospedale. Adesso ho capito che nel mezzo c’è la chiave per arrivare a novembre. Perché è a novembre che si vincono i mondiali”.
Il ragazzo vuole stare tranquillo, sembra disinteressarsi totalmente dell’incredibile attenzione mediatica che è riuscito a catalizzare e in testa ha solo il mondiale, perché dalla Moto3 non intende andarsene se non da campione del mondo. Anche se il suo futuro, almeno stando alle voci di mercato, è praticamente già scritto, visto che il passaggio di Remy Gardner in MotoGP lascia libera una sella in Moto2 per i team che fanno riferimento a KTM: “Le moto più grandi mi piacciono – ha concluso il navigato Pedro – Probabilmente la Moto2 si adatta anche molto di più al mio stile di guida, ma in Moto3 mi trovo bene e per adesso va bene così”.