Come tutti gli sportivi, anche Valentino rientra nel macro gruppo degli scaramantici. Sono pochissimi infatti gli esempi di calciatori, cestisti, motociclisti che non lo sono. C’è chi si mette prima un calzino e poi l’altro, chi ascolta la stessa playlist musicale, c’è chi indossa le stesse mutande e chi magari tocca le fotografie dei propri cari. E poi c’è Vale che prima di ogni trasferta non va soltanto al solito bar di sempre, ma esige gli stessi posti… e le stesse persone.
In un bel reportage di Repubblica infatti è stato intervistato Elio Tognoni, ex titolare del bar Victor di Riccione, adesso Victor Lounge restaurant che ha raccontato la cabala del Dottore a ridosso di ogni gara: “È iniziato tutto con la vittoria della sua prima gara in 500 – ha detto riferendosi all'aperitivo consumato nel lontano luglio del 2000, prima della gara disputata da Vale a Donington in sella alla Honda NSR 500 - Portò bene e da allora, per 20 anni, è diventato un appuntamento fisso”. Nel servizio si vede anche l’ex titolare indicare la posizione dei tavoli e delle sedie, mostrando poi chi si sedeva a quel tavolo. A capotavola il Dottore, alla sua destra Uccio con accanto Alby e alla sua sinistra il fisioterapista Massimiliano Montanari. C’era pure un posto vuoto dove però poteva sedersi soltanto Tognoni: “Valentino è molto scaramantico e ha sempre voluto che il tavolo fosse lo stesso, così come i posti a sedere, le cose da bere e da mangiare e le persone sedute al tavolo, cinque in totale”.
È così che il Victor è diventato meta obbligata dei tifosi di Valentino Rossi, soprattutto perché il locale è pieno di cimeli. Dalle foto alle magliette autografate, fino ai caschi e una delle prime tute indossate nella classe regina del motomondiale. "Quando vinceva, si presentava sempre con un suo cappello firmato e me lo regalava in modo tale che lo potessi esporre. Le persone venivano soprattutto per farsi le foto con i cappellini appesi". Adesso il cambio di gestione, sempre familiare, l’esposizione degli inconfondibili berretti è venuta meno, ma sono sempre conservati meticolosamente in uno scatolone: "Quando Valentino smetterà di correre definitivamente, sia con la moto che con le macchine, faremo un'asta di beneficenza con questi cappellini e doneremo il ricavato ai bambini senza famiglie".