“Vincere a Monza dev’essere per un pilota di Formula1 come vincere al Mugello per un pilota di moto. Io la prima volta ho fallito, ma poi ci sono riuscito tante volte” – Valentino Rossi ai microfoni di Sky ha parlato di Formula 1, ma anche di MotoGP e motorsport in genere, ripercorrendo la sua carriera e analizzando questa doppia vigilia del Gran Premio di F1 al Mugello e di quello di motociclismo a Misano, che lo vedrà protagonista. Tanto da non nascondersi: “Sono fiducioso e punto al podio” – ha detto. Di solito è molto più diplomatico e non si sbilancia più di tanto, ma per il GP di casa il nove volte campione del mondo sembra aver deciso di fare uno strappo: “Anche sul casco che Aldo Drudi mi sta preparando e che svelerò domani: questa volta forse ho esagerato – ha scherzato, stuzzicando la curiosità dei più curiosi – Quanto alla gara, lo scorso anno su questa pista le Yamaha sono andate bene. Ha caratteristiche che si sposano con quelle della moto, senza rettilinei troppo lunghi. Possiamo fare bene”. E magari, appunto, arrivare sul podio, con l’emozione di ritrovare anche un po’ di pubblico: “Quest’anno la solita invasione di Misano non potrà essere fatta per ovvie ragioni – ha detto Valentino Rossi – ma sarà bello lo stesso ritrovare gli appassionati sugli spalti”. Tra questi, però, non ci saranno i piloti di Formula1, proprio a causa del concomitante Gran Premio al Mugello, ma, riferendosi in particolare a Ricciardo, il nove volte campione del mondo ha aggiunto: “E’ bellissimo pensare che alcuni dei giovani piloti della F1 siano miei tifosi, cresciuti guardando le mie gare”.
Lui, d’altra parte, fa lo stesso con loro: “Ho visto il GP di Monza, Hamilton aveva praticamente vinto, ma poi quel problema ai box lo ha messo fuori dai giochi e la gara è diventata avvincente. Bravissimo Gasly a non sbagliare mai nonostante Saintz incalzasse. La scuderia, poi, è di fatto la stessa di Vettel nel 2008 ed è di Faenza, quindi doppiamente bella la sua vittoria”. Ed è stato proprio Pierre Gasly a porgere la prima domanda a Valentino Rossi: le Arrabbiate del Mugello sono più difficili da fare in auto o in moto?
“Io l’ho fatta con la Ferrari due volte ed è stato bellissimo. È li che si fa il tempo – ha risposto il campione di Tavullia - Si usciva dall’arrabbiata due a 260 chilometri all’ora, molto più forte della MotoGP. L’uscita è cieca, quindi è un posto da pelo, si divertiranno. Per quanto mi riguarda con la Ferrari ero andato abbastanza veloce, però la strada era lunga per andare veloce come i piloti veri. Una esperienza indimenticabile. È andata bene così, rimanere con le moto, altrimenti sarebbe stata dura. Andare con la Formula1 è davvero complicato. Con la macchina di base è più facile, perché tutti ci vanno, siamo abituati dalla patente in poi. Ma la Formula1 è estrema. Le prestazioni sono al limite, anche del corpo. Succede tutto molto in fretta, sei sballonzolato ovunque, in frenata è difficile tenere la testa dritta e guardare avanti, sei seduto per terra e non vedi niente. Sei più sicuro, ma per portarla al limite è veramente tosta. Siamo sullo stesso livello di difficoltà e di emozione con la MotoGP. Ho provato di recente anche la Mercedes di Hamilton, è stato molto bello, ma oggettivamente le macchine di prima erano più difficili”. Immancabile anche la battuta a Lando Norris, “accusato” di aver dato il cattivo esempio a Celestino Vietti che poi sul podio si è spaccato una mano facendo letteralmente esplodere la bottiglia di prosecco.
Su Leclerc, una nota di solidarietà: “È frustrante per Leclerc vincere a Monza l’anno scorso e poi non riuscire a entrare in Q3 quest’anno. Deve essere molto brutto per lui”.