Sono passati sette anni da quel 2015, anni in cui Marc Marquez ha visto paradiso e inferno del motociclismo tra titoli mondiali e infortuni, ma Valentino Rossi non ha sembra averlo ancora perdonato per quel finale di stagione: “Se Marquez non si fosse comportato male nel 2015 avrei potuto lottare per il titolo fino all'ultima gara con Lorenzo”, ha raccontato ai francesi di L’Equipe. “Al tempo avevo 36 anni, dal 2016 è diventato più complicato, ma sentivo di poter ancora vincere. Se potessi ancora lottare per la vittoria, mi piacerebbe correre. Ma siccome non è più così, non mi manca”. Tutto sommato non c’è malinconia nelle sue parole, anzi. Ora che la prima stagione senza di lui è arrivata a metà strada, Rossi comincia a vivere il ritiro con più distacco: “La mia vita ora è molto migliore di quanto immaginassi - ha spiegato - Sinceramente, avevo paura di andare in pensione. Ero triste quando ho preso la decisione ed ero preoccupato durante le gare che hanno seguito l'annuncio. Avevo paura della fine, avevo paura del mio ultimo GP. Ma non avevo idea che sarebbe stata una festa. Ho smesso di correre nel migliore dei modi”.
Anche perché il mondo delle corse lo vuole, lo cerca, a volte - come al Mugello, quando con una piccola cerimonia è stato ritirato il numero 46 - lo chiama. E lui continua a fare quello che gli piace: “La MotoGP è stata la mia vita. Ora correre con le auto è diverso, diversa anche la percezione del pericolo, molte cose cambiano… Mi piace ancora allenarmi con i piloti della VR46 Academy: al Ranch, nel motocross o al circuito di Misano con la mia Yamaha R1. Mi diverto sempre con loro e mi alleno come prima. Ho un programma specifico, ho diversi progetti . Ad esempio, mi piacerebbe fare la 24 Ore di Le Mans. L'esperienza Ferrari? Nel 2006 ero ad un passo dalla Formula 1, ma non ero pronto a rinunciare alle moto”.
Se con Marc Marquez fa fatica a riconciliarsi, il rapporto che è decisamente decollato dal momento del ritiro è quello con Jorge Lorenzo, l’ex compagno di squadra che Rossi ha anche invitato al ranch: “Se devo scegliere un solo avversario con cui mi sono divertito allora dico lui, Jorge Lorenzo. Nella prima parte della mia carriera mi è piaciuto lottare con Biaggi. Non l’ho sempre battuto in gara, ma in campionato finivo sempre davanti a lui. Con Lorenzo è stato diverso. Lui ha picchiato me, io ho battuto lui. Ho lasciato la Yamaha perché c’era lui, sono tornato ed era ancora lì. Ci piacevamo, ci arrabbiavamo, facevamo pace… Eravamo una coppia di amanti piuttosto focosi".