Domani alle 18 la Gresini Racing farà un importante annuncio. Recitava più o meno così il comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di mercoledì dal Team Gresini. E, puntualmente, ci siamo scatenati tutti (noi questa volta un po’ di meno degli altri) per provare ad anticipare la notizia. In molti e da ogni angolo del mondo hanno dato per scontato che l’annuncio riguardasse l’addio di Enea Bastianini (sempre più in predicato di salire sulla Ducati ufficiale l’anno prossimo) e l’arrivo nel team di Faenza di Miguel Oliveira. Invece, con una geniale mossa di comunicazione, Nadia Gresini e chi si occupa per lei di pubbliche relazioni, “ci hanno purgato ancora”, giusto per usare un vecchio slogan che fu di Francesco Totti in un famoso derby tra Roma e Lazio. La notizia, infatti, era un’altra e l’abbiamo ribattezzata “la terza notizia”. Quella con cui si è annunciata, proprio ieri alle 18, l’uscita di una pubblicazione su Fausto Gresini. Un libro scritto di lacrime e di cuore, di sangue e di anima, da Marco Masetti (con Enrico Borghi e Stefano Saragoni), uno degli uomini che con Fausto ha vissuto a più stretto contatto e che adesso è tra gli epicentri di quel sisma positivo di idee, bella gente e entusiasmo che è la Gresini Racing.
Su Enea Bastianini, quindi, sappiamo quello che sapevamo la settimana scorsa e idem su Miguel Oliveira, anche se possiamo provare a mettere insieme un po’ di dichiarazioni rilasciate dai due piloti per capire cosa accadrà. Perché Oliveira, ad esempio, un indizio lo ha già dato, dicendo che lascerà KTM a fine stagione. Ha parlato del marchio austriaco come di una grande famiglia, spiegando, però, che non intende lasciare una moto ufficiale dopo averla conquistata per “retrocedere” nel Team Tech3, anche se con tutte le garanzie di un trattamento da ufficiale. “Sento che è nella squadra ufficiale che posso davvero contribuire – ha detto, spiegando le ragioni del rifiuto - è un posto che ho guadagnato con i miei risultati e posso davvero portare a termine il lavoro. Volevo davvero essere coinvolto in questo progetto ancora per molti anni e portare la moto ad un altro livello, perché c'è molto potenziale che non è stato ancora raggiunto, ma questa è la vita. Mi si aprono nuove opportunità. È anche bello sedersi e parlare con altri costruttori e vedere qual è il loro punto di vista su di me, perché non ho mai sentito la loro opinione, quindi è stato fantastico. In breve, sono grato di essere stato con KTM per tutti questi anni e auguro loro buona fortuna e il meglio per il loro progetto. Avranno sempre un posto speciale nel mio cuore. Anche se i nostri percorsi si separano a fine stagione, voglio dare il massimo per la squadra e lasciare KTM con più podi o vittorie nella seconda parte della stagione. Sarebbe grandioso".
Più articolato, invece, il discorso per Enea Bastianini. Lui vuole la Desmosedici del team factory, ma deve vedersela con Jorge Martin in primis. E anche con uno stretto giro di persone che gli consiglia di restare dove è, chiedendo a Ducati la moto uguale a quella dei piloti ufficiali e un trattamento al loro pari. Insomma, restare nel Team Gresini, con i propri uomini e in un ambiente che si è già dimostrato ideale per lui, senza andare a rischiare di finire bruciato come accaduto per molti altri piloti che in passato sono saltati sulla Desmosedici tutta rossa. Non è escluso, quindi, che i tentennamenti non siano solo da parte di Ducati, che comunque deciderà entro la pausa estiva chi affiancare a Pecco Bagnaia, ma anche dello stesso pilota riminese e del suo entourage. Anche perché in predicato per una Desmosedici del Team Lenovo c’è anche l’ex campione del mondo Joan Mir, dopo che Jorge Martin in queste ore è stato spesso accostato alla Honda del Team Repsol, come compagno di squadra di Marc Marquez.