E’ sceso da una moto, dopo averci scritto la storia, e è salito sul sedile di una macchina. Oggi, 15 gennaio 2023, dal sedile di quella macchina è sceso per salire sulla groppa di un cammello. Sì, perché è così che i piloti finiti sul podio alla 24Ore di Dubai hanno raggiunto il palco delle premiazioni: sulla groppa di un cammello. E l’esperienza è toccata pure a Valentino Rossi, che oggi, alla prima vera gara della stagione, è tornato finalmente dove uno che ha quel nome lì e quel cognome lì deve stare: sul podio. Lo ha fatto dopo un fine settimana di sofferenza, su un circuito che non conosceva, partendo ottavo e rimediando pure una penalità in gara. Rimontando con pazienza, con manico, con esperienza, fino a piazzarsi alle spalle dei primi due. Fino a passare sotto la bandiera a scacchi della 24Ore di Dubai in terza posizione, insieme alla sua nuova BMW M4 GT3, alla prima ufficiale da pilota ufficiale di BMW.
In quei due occhi azzurri che ci hanno accompagnati dall’adolescenza ai quaranta anni abbiamo potuto rivedere, tutti, qualcosa che non vedevamo da un pezzo. Lo stesso sguardo di quelle prime volte con “Claudia Skiffer” sul sellino, o col berretto e l’arco di Peter Pan. Vincere è tutto quello che conta nella vita di un pilota. E conta più di ciò con cui lo fai: che siano moto da corsa o auto, che siano palcoscenici pazzeschi o quelli, sicuramente meno blasonati, dell’Endurance. Da solo, come era solo in moto, ma non da solo come quando correva in moto. Perché l’abitacolo di quella BMW M4, Valentino Rossi lo ha condiviso con Sean Gelael, Max Hesse, Maxime Martin e Tim Whale e è con loro che ha raggiunto un obiettivo insperato fino a poche ore prima. Perché dopo una buona partenza, l’auto con il 46 era stata penalizzata, perdendo la quinta piazza che era riuscita a agguantare. Poi, però, la rimonta è stata forsennata e la 24Ore di Dubai, che doveva servire solo per macinare chilometri con la nuova macchina, è diventata la prima gioia di stagione. Già alla prima occasione utile. Dentro un 15 gennaio che magari sarà un giorno come un altro, ma che da oggi rappresenta un simbolo per il pilota di Tavullia.