Valentino Rossi ha detto addio alla MotoGP ma, come sappiamo, non al mondo delle corse nè a quello dei videogiochi.
Il Dottore, in attesa di cominciare a fare sul serio con la sua nuova avventura a quattro ruote, ha provato in anteprima il nuovo Gran Turismo e tra una battuta e l'altra legata ad un futuro avveniristico ma neanche troppo ("Vorrei sfidare Hamilton correndo nel metaverso” ha titolato Repubblica) ha parlato anche con Everyeye.it del suo rapporto con il mondo virtuale.
"E' un rapporto strettissimo, io sono nato con i primi giochi: Atari, Commodore 64, Amiga fino alla prima Playstation comprata con mia mamma. Ho visto e avuto tutto. Ultimamente poi con il lockdown abbiamo passato tutti più tempo a casa a giocare". E Il Dottore non è stato da meno, anche se ha trovato il tempo di correre un'ultima stagione nella classe regina e mettere in cantiere un figlio, che è ormai in arrivo.
L'intervista con Everyeye.it è stata davvero particolare, con passaggi della sua esperienza al volante da videogiocatore tra una domande a l'altra: "Gran Turismo in particolare ha cambiato la vita a noi appassionati di gare, è stato il primo vero simulatore. Mi ricordo che a Motegi vedemmo una vera e propria struttura da bar e la ricostruimmo quando tornammo a casa. Questo nuovo capitolo mi fa tornare giovane: ha una grafica bellissima, la velocità è resa ancora meglio e tecnicamente è stato realizzato meglio anche il sovrasterzo".
Il mondo reale e quello virtuale sono sempre più connessi. Basti pensare che in vista di una delle tappe più attese del campionato GT World Challenge, Rossi si sia allenando proprio col famoso videogioco: "Quest'anno dovrò correre per la prima volta a Spa ma girare con Gran Turismo mi ha aiutato a prendere confidenza con la pista e trovare già dei riferimenti".