Un vero avversario. Forse era proprio questo quello che mancava a Lewis Hamilton, e alla sua strabiliante carriera. C'è stato Fernando Alonso, è vero, ma i tempi non erano ancora maturi per il giovane Lewis. C'è stato Nico Rosberg, soprattutto in quel 2016 che tutti ricordano, ma era un compagno di squadra in Mercedes, un nemico in casa più che un vero rivale.
Poi, è arrivato Max Verstappen. Giovane, rabbioso, incredibilmente veloce. Quest'anno l'olandese può sfidare Hamilton, grazie a una Red Bull finalmente competitiva, e nei dettagli della loro sfida stellare emergono le vere capacità di entrambi.
Il sette volte campione del mondo ha firmato oggi, a Barcellona, la sua pole numero 100, un record che sembra provenire da un altro pianeta, e che lo consacra nuovamente (se ce ne fosse ancora bisogno) nell'albo d'oro dei più grandi della Formula 1. Ma questa non è stata la solita pole position raggiunta grazie al dominio della sua Mercedes.
Lewis ha lottato in pista, come già gli abbiamo visto fare in questi pochi (emozionanti) weekend del 2021, perché da quando la sua monoposto non è più la regina incontrastata del paddock, Hamilton è stato costretto a tirare fuori quel "qualcosa in più" che negli anni lo ha portato a vincere più di chiunque altro nella storia di questo sport.
Max Verstappen lo studia, e cercando di capirlo migliora le sue capacità, ma sembra quasi che sfidandolo, lo aiuti a dimostrare chi è davvero. Il leone della Red Bull è quello che mancava a Lewis Hamilton, è il suo antagonista, l'avversario che lo spinge oltre i limiti.
In qualche modo dovrebbe ringraziarlo perché, grazie a questo 2021, tutto il mondo sta riscoprendo il talento di un pilota talmente vincente da sembrare quasi costruito. In questi anni si è detto di tutto, sul dominio Mercedes e sul ruolo di Hamilton, ma forse in questa stagione per la prima volta dall'inizio della supremazia tedesca, il britannico sta mettendo d'accordo tutti, tifosi e non.
Perché guardarlo lottare per raggiungere la centesima pole, oggi a Barcellona, è stato uno spettacolo che difficilmente dimenticheremo. Talento puro, fame, intelligenza. Tutto racchiuso in quei 36 millesimi che hanno separato i due duellanti della stagione.