Il 2019 è stato un anno incredibile per la carriera di Charles Leclerc. Approdato in Ferrari giovanissimo, dopo un solo anno di gavetta in Alfa Romeo, subito alla vittoria di due Gran Premi a Spa e a Monza, nel delirio di una folla rossa innamorata di questo giovane monegasco.
Poi, il 2020. Il disastro della SF1000, l'addio di Vettel, il patto privato tra FIA e Maranello per quel tanto discusso motore della stagione precedente. Un anno difficile che si ripercuote, necessariamente, anche sulle prestazioni di questa stagione. Leclerc deve portare pazienza, lo sa, e sperare che il cambio di regolamento del 2022 sia un punto di svolta per la sua amata Ferrari.
Non si lamenta, ma non nasconde la sofferenza: “Siamo migliorati rispetto allo scorso anno, ma abbiamo ancora una lunga strada per arrivare dove vogliamo essere, ovvero davanti - ha detto il monegasco nel corso di un'intervista a RTL - Se ci confrontiamo al 2020, queste prime tre gare sono state positive. Ma fa male avere ancora problemi per arrivare a podio e lottare per le vittorie. Non ci saranno miracoli per quest’anno".
“Il 2022 sarà una buona opportunità per tutti i team - ha continuato il monegasco, rimanendo positivo e focalizzato sul futuro - per resettare le proprie prestazioni. Le macchine saranno molto diverse perché non potrai portarti dietro praticamente nulla dal progetto di quest’anno. Per noi sarà una grande opportunità per tornare davanti. Siamo concentrati sul 2022, è la nostra assoluta priorità“.
Charles ha poi parlato dei suoi compagni di squadra, del rapporto con Vettel e delle difficoltà dello scorso anno, ma anche del nuovo collega Carlos Sainz, amico e rivale: “Non so cosa sia andato storto per Sebastian lo scorso anno, ma spero possa avere una buona stagione. Con Carlos ci spingiamo a vicenda. Abbiamo speso molto tempo a Maranello insieme prima della stagione, proviamo a spingere la squadra nella giusta direzione. Per ora è stato un lavoro di squadra molto costruttivo, ma tra noi c’è comunque competizione. Tutti i piloti vogliono vincere. Condividiamo molte informazioni, ma in macchina abbiamo la motivazione di batterci a vicenda“.