Da sempre prede "facili" per rapinatori e malviventi, gli atleti di fama internazionale non sono nuovi a furti di ogni genere: rapine, irruzioni all'interno delle proprietà principali o nelle seconde case, furti di borse, gioielli o orologi ma anche tentativi di scippo per moglie, fidanzate e parenti. Sembra però essersi intensificata nel corso di questi mesi la criminalità intorno alle figure del mondo della Formula 1: a partire dallo scorso luglio infatti sono ben tre i piloti della griglia, venti in tutto, ad aver subito furti e rapine.
Il primo è stato Lando Norris che, arrivato a Wembley per la finale degli Europei tra Inghilterra e Italia, non ha solo dovuto accettare la sconfitta della sua nazionale ma ha anche subito un furto all'uscita della stadio: mentre si dirigeva verso la sua Mclaren GT da 165.000 sterline è stato aggredito da alcuni teppisti che gli hanno teso un'imboscata e ha subito il furto del suo orologio, un prototipo Richard Mille, per un valore totale di 40.000 sterline.
Sempre un Richard Mille, ma dal valore decisamente più alto, il soggetto del furto di Charles Leclerc: il giorno di pasquetta, a pochi giorni dal weekend di Imola di quest'anno, il monegasco della Ferrari si trovava a Viareggio in compagnia del preparatore Andrea Ferrari e di alcuni amici quando un gruppo di malviventi - fingendosi fans intenzionati a fare qualche fotografia - gli hanno sottratto il Richard Mille da 2 milioni di euro che indossava, un modello creato appositamente per lui.
Ancora diversa la dinamica dell'ultimo furto, avvenuto domenica dopo la gara di Barcellona questa volta al malcapitato Sebastian Vettel. Il quattro volte campione del mondo si trovava infatti in albergo quando i malviventi hanno rotto il finestrino della sua auto, rubando la borsa che si trovava all'interno. Una volta informato del furto il tedesco avrebbe, secondo il quotidiano El Periodico, cercato di inseguire i ladri in motorino, seguendo il segnale GPS dalle cuffie AirPods, che erano nella borsa.
Nessun lieto fine però per Vettel: una volta raggiunto il punto indicato dalla localizzazione il tedesco ha trovato solo le cuffiette, abbandonate dai malviventi proprio a causa del GPS, ma tutti gli altri oggetti erano comunque spariti.