Mancano soltanto due gare alla fine del Mondiale e la lotta tra Lewis Hamilton e Max Verstappen per il titolo è più serrata che mai. L’Arabia Saudita e Abu Dhabi saranno quindi le ultime occasione del britannico per allungare la sua striscia vincente oppure per l’olandese, l’occasione di vincere il suo primo titolo. Decisive saranno però le seconde guida che, non avendo nessun obiettivo, avranno il compito di aiutare i compagni di squadra a vincere il titolo. Chi però non è d’accordo su questa cosa è un pilota che ha fatto la storia della Red Bull. Sebastian Vettel, che ha vinto per quattro volte consecutive il Mondiale, ha rivendicato con orgoglio proprio l’assenza di aiuti: “Non ho mai avuto l’aiuto della seconda guida perché Webber era spesso coinvolto anche lui nella lotta iridata e quindi non so cosa significhi avere una seconda guida che lavora per te - ha raccontato ai media locali - Io e Mark siamo sempre stati molto vicini in termini di punti e quindi non era chiaro il discorso prima e seconda guida. Ma in generale non sono un grande fan delle seconde guide, credo che ognuno debba correre per sé stesso e per i suoi obiettivi”.
Non possiamo però essere totalmente d’accordo con il tedesco. La scuderia gestita da Christian Horner, infatti, spesso ha avuto a che fare con faide interne tra piloti, ma comunque ha sempre privilegiato qualcuno dei due. Prima Vettel con Webber, poi Ricciardo con Vettel e infine Verstappen su Ricciardo. Adesso che la corsa è a due è inevitabile che Checo Perez sia chiamato a supportare l’olandese. Seb però resta sui suoi pass e il rush finale tra Lewis Hamilton e Max Verstappen dovrà avvenire senza sperare nell’aiuto dei rispettivi compagni di squadra. Secondo l’attuale pilota dell’Aston Martin giocarsela con Webber fino all’ultimo è stato anche bello: “Alla Red Bull Io sono contento di non aver avuto nessun aiuto da lui, ma non perché abbia qualcosa contro Mark. Sono orgoglioso di essere riuscito a vincere da solo senza aiuti di nessuno”.