Yuki Tsunoda, in una Formula 1 all’insegna del politically correct, è una boccata d’aria fresca. È uno che si incazza. E non ha paura di esternarlo apertamente. Ormai i team radio farciti di parolacce assortiti sono il suo marchio di fabbrica. Yuki ha grande personalità, questo è indubbio. Ma dopo le prime gare stagionali, viene il dubbio che possa averne persino troppa. È come se Yuki avesse il piglio del Fernando Alonso in salsa GP2 engine, senza però avere l’esperienza per poterlo mostrare senza paura delle conseguenze.
Anche oggi, in qualifica, si è arrabbiato moltissimo. È uscito alla Q1, a differenza del compagno di squadra, Pierre Gasly. Ma il suo atteggiamento, una volta eliminato, suonava un po’ come il capriccio di un bambino. Più che lamentarsi via radio, dovrebbe cercare di capire dove sbaglia. Perché il talento Yuki lo ha, ma deve capire come esprimerlo al meglio. Ha fame, Yuki. Si capisce dalla sua foga. Spesso cattiva consigliera, specie in F1.
Ma c’è anche un altro problema, la barriera linguistica. Yuki parla inglese, ma non ha ancora la dimestichezza necessaria a rendere alla perfezione le sfumature di quello che intende. Un esempio lampante lo si è visto oggi. Yuki, commentando la sua qualifica, ha detto che lui e Gasly non avevano la stessa macchina. Parlava di assetto, e non alludeva ad alcun complotto. Ma, nel gioco del telefono senza fili della stampa, certe dichiarazioni possono essere facilmente travisate.
E Yuki deve pure ricordarsi chi sono i suoi datori di lavoro. Perché il clima in Alpha Tauri è più disteso che in Red Bull, ma Helmut Marko sta a guardare. Marko, pur essendo il re della polemica, non gradisce certamente l’insubordinazione da parte dei suoi protetti. Se c’è qualcosa che abbiamo imparato negli ultimi anni, è che il gioco delle sedie nella galassia della Red Bull è sempre in agguato. Per questo Yuki dovrebbe essere più oculato nell’atteggiamento, soprattutto se ai team radio con l’eleganza tipica del lord inglese non fanno seguito buoni risultati in pista. Il talento, lo ribadisco, lo ha. Deve solo usarlo come bussola per non perdersi per strada.