Dopo due anni difficili, tra bolle anti Covid, contagi e restrizioni, quello del 2022 sembrava dover essere il primo mondiale di Formula 1 proiettato verso la "normalità" ma i dati relativi ai contagi raccontano purtroppo ancora un'altra storia.
Il pilota australiano Daniel Ricciardo ha infatti contratto il Coronavirus appena arrivato in Bahrain, saltando così l'intera sessione di test pre-stagionali fondamentali per conoscere la nuova monoposto e iniziando in salita una stagione già complicata per il team McLaren. Dopo Ricciardo è stato il turno del quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel che è stato costretto a saltare il primo weekend di gara in Bahrain e, dopo una settimana, è risultato oggi ancora positivo al Covid. Nonostante il tedesco non abbia attualmente sintomi sarà quindi costretto a saltare tutto il fine settimana di gara anche in Arabia Saudita, collezionando un doppio zero nella classifica piloti con la sua Aston Martin.
Il Covid ha colpito quindi già due piloti al via della nuova stagione e le possibilità di contrarre la malattia, considerando il numero di viaggi che i ragazzi del circus faranno in questo lunghissimo campionato, non può certo considerarsi bassa. Se a risultare positivi nel corso del 2022 saranno piloti in lotta per il mondiale uno zero in calendario (o anche un doppio zero come nel caso Vettel) potrebbe compromettere in modo radicale l'intera stagione, arrivando a decretare un vincitore del mondiale per cause di forza maggiore.
Esagerazione? Sembrerebbe proprio di no. Basti considerare i punteggi con cui Max Verstappen e Lewis Hamilton sono arrivati all'ultima gara del campionato nel 2021: esattamente a parità di punteggio. E proprio nello stesso periodo l'anno precedente, nel 2020, Lewis Hamilton (che si era già laureato campione del mondo) fu costretto a saltare la penultima gara dell'anno, in Bahrain, a causa del Covid. Se lo stesso evento si fosse verificato nel 2021 Hamilton si sarebbe presentato ad Abu Dhabi con un bottino di 25 punti da recuperare su Verstappen.
Inutile quindi dire che la possibilità concreta di "falsare" il risultato del mondiale a causa del Covid c'è, e i piloti nelle scorse settimane hanno chiesto a FIA e Liberty Media di ragionare su una possibile soluzione. Ovviamente si parla di condizioni di salute buone per chi ha contratto il virus in forma lieve o senza sintomi che quindi sarebbe comunque costretto a saltare le competizioni per mantenere l'isolamento e non rischiare di contagiare gli altri.
Il primo a esprimersi in questo senso è stato il pilota Red Bull Sergio Perez, il primo pilota di Formula 1 a contrarre il Covid nel 2020, che poco prima del via della nuova stagione in Bahrain ha dichiarato: "Prima o poi sarà necessario parlare della possibilità di permettere ai piloti di correre anche se positivi al Covid, ovviamente nel caso i sintomi siano lievi. Se ci si sente male ci si ferma, ovviamente, ma penso che almeno abbia senso discuterne. Abbiamo imparato molto, e ora potremmo anche fare qualcosa".
Dello stesso parere sembra essere Carlos Sainz, che sempre nelle ultime settimane ha detto la sua: "Sto cercando di essere attento come lo ero due anni fa. Ma non ho intenzione di mentire, è stancante ed è difficile dopo due anni fare le stesse cose. Ad alcune cose mi sono abituato, ma con altre faccio ancora fatica. Spero solo di tornare alla normalità il prima possibile. Potrebbe essere controverso, ma penso comunque che dobbiamo un po’ voltare pagina e andare avanti con la vita".
La scelta sarebbe, come sottolineato dallo spagnolo, "controversa" poiché sarebbe impossibile controllare a quel punto i contagi all'interno di un team, dove il pilota si troverebbe a contatto con meccanici, ingegneri, stampa e colleghi. Per il momento FIA e Liberty Media, che in questi giorni si stanno occupando di un problema ben più urgente e grave nel corso del weekend in Arabia Saudita, non hanno dichiarato di voler prendere in considerazione questa possibile proposta avanzata alcuni piloti. Ma il dubbio (e la paura tra team e piloti) resta: che cosa faranno se il mondiale sarà deciso dal Covid?