“Non si sa mai cosa può capitare quando tiri giù la visiera” – è una frase pronunciata da Marc Marquez dopo la Sprint Race di Zeltweg a riassumere perfettamente la sua condizione attuale. Dopo il quarto tempo del venerdì, a ridosso di Bagnaia e Martín, la sensazione che il weekend austriaco potesse gradualmente vertere nella direzione di Marc era forte. Motivo? Il 93 ha spesso ripetuto che le probabilità di vederlo lottare per la vittoria aumentassero nei fine settimana cominciati col piede giusto. Questa mattina lo spagnolo ha mostrato un ottimo passo nella mezz’ora di FP2 che precedono le qualifiche, prima di conquistare una prima fila (terzo tempo) che gli mancava dal Gran Premio della Catalunya. Martín e Bagnaia, gli unici davanti a lui, erano lontani, ma non troppo. Non troppo per un pilota che conserva otto titoli mondiali in bacheca e che guida per ritrovare una vittoria distante tre anni, sfocati da fatiche, sofferenze, operazioni, diplopia. Non troppo per Marc Marquez.
Nei primissimi giri della Sprint il 93, oltre a mantenere la posizione, ha mantenuto anche il ritmo di Pecco e Jorge, agevolato da qualche scaramuccia tra i due. Poi Bagnaia, con quei suoi giri sull’1’29”basso, si è staccato, mentre Martín, penalizzato con un long lap per aver tagliato la seconda chicane di Zeltweg, ha lasciato strada a Marquez, che ha potuto guidare tra i pendii della Stiria quasi in solitaria, con la certezza di un podio, con una prenotazione in tasca per il secondo gradino.
Proprio in questa condizione agiata è cambiata la mentalità di Marc, che ha visto il faro della vittoria davanti ai suoi occhi. Ha visto Pecco Bagnaia sotto ai due secondi e ha cambiato passo, provando un’impresa quasi impossibile, anche perché Bagnaia dopo la Sprint Race ammetterà di essersi tenuto un buon margine di sicurezza nel polso destro dopo la penalità a Jorge. Poi, a quattro giri dalla bandiera a scacchi, mentre le telecamere della regia internazionale tergiversavano sulle retrovie, è accaduta la stessa cosa di due settimane fa: come a Silverstone, Marquez perde l’anteriore all’ingresso di un rampino – in questo caso curva 3 – senza avere altri piloti nelle vicinanze.
“Cos’è successo? – viene chiesto a Marc nel media scrum. “È successo che sono stato troppo ottimista. Sarebbe stato un podio facile, stavo guidando molto bene nella prima fase della gara, dove mi sono detto che sarei rimasto calmo, perché come avevo anticipato ieri gli altri due (Bagnaia e Martín, ndr) erano uno step superiori a me. Oggi erano solo mezzo step superiori, e negli ultimi giri ho sentito qualcosa, ho sentito che era arrivato il momento di attaccare, perché da diverso tempo non avevo certe sensazioni sulla moto. Appena prima di cadere ho fatto il mio miglior primo settore, poi alla 3 ho avuto un piccolo bloccaggio ai freni, così li ho lasciati, ma appena li ho ripresi sono caduto, perché dopo un bloccaggio la velocità aumenta ed è più facile perdere l’anteriore. Il paragone con la caduta nella Sprint di Silverstone? In realtà due settimane fa mi sono sentito molto peggio di oggi. Ovviamente mi è dispiaciuto cadere anche oggi, ma almeno ero lì a lottare per le primissime posizioni. Domani, se saremo svegli, dovremmo essere candidati alla terza posizione. Ma vedremo durante la gara, perché non si sa mai cosa succede quando tiri giù la visiera”.
A questo punto, una sola domanda sorge spontanea: dove trovare il senso nello switch che Marquez ha messo in atto poco prima di cadere? La risposta è semplice: Marc fatica a restare nella condizione agiata, specie se la comfort zone non coincide con la prima posizione. In tanti dopo la Sprint hanno fatto notare che, se lo spagnolo oggi non avesse lasciato nove punti iridati al rampino di curva 3, sarebbe tornato ad insidiare la terza posizione in classifica di Enea Bastianini. La verità è che Marc Marquez, quest’anno, continuerà a sbagliare e magari a cadere fin quando non troverà la via della vittoria. Deve farsi trovare pronto per il 2025, quando avrà la miglior moto tra le mani, Pecco Bagnaia nello stesso box e quando – per forza di cose – le attenuanti diminuiranno. L’unico modo per riuscirci? Provare, sperimentare, adesso. Adesso che ha solo dei piazzamenti da difendere.