Uno scontro inaspettato, quello che vedremo andare in scena a Miami nella finale del Master 1000 di questa sera. Da una parte una “certezza”, quella di Jannik Sinner che ormai si conferma sempre di più come nuovo volto del tennis internazionale, in una finale che potrebbe valergli il secondo posto nella classifica mondiale. Dall'altra parte Grigor Dimitrov, un tennista che di strada ne ha fatta molta, e che da qualche anno è alla ricerca della giusta forma fisica e mentale per rientrare tra quei top player in cui è stato in passato. Due carriere che si sono incrociate già diverse volte, la prima agli Internazionali di Roma nel 2020 con l’unica vittoria del bulgaro, negli altri due scontri, sempre nel 2023, a Miami e a Pechino si è invece imposto, sempre in due set, Sinner. L’altoatesino che arriva a Miami da numero tre al mondo, con la possibilità, dopo l’uscita di scena di Carlos Alcaraz, di arrivare al secondo posto del ranking Atp.
Dopo un avvio di 2024 da sogno con la prima vittoria di un grande Slam, l’Australian Open, è riuscito poi a riconfermarsi anche a Rotterdam contro De Minaur per arrivare in semifinale ad Indian Wells, persa però contro Alcaraz. Jannik a Miami è partito non al meglio, mostrandosi poi però in ottima forma nella seconda parte del torneo, incontenibile soprattutto durante la semifinale contro Medvedev e pronto per giocare questa finale, per scalciare il terzo posto nella classifica mondiale e salire di un gradino verso l'Olimpo del tennis. Un terzo posto, quello nella classifica ATP, che accomuna Sinner a Dimitrov, che ha raggiunto la terza posizione nel ranking nel 2017, salvo poi scendendere in una fase complessa della sua carriera che lo vede oggi al nono posto, dopo circa 260 settimane fuori dalla Top10.
Un reset iniziato lo scorso anno facendo tornare Dimitrov, che era conosciuto come “il nuovo Federer”, un potentissimo e chirurgico rovescio ad una mano proprio come quello dello svizzero, di nuovo quello di un tempo. Quello che nel 2017 raggiunse il massimo successo in carriera, vincendo il Master 1000 di Cinccinati e le ATP Finals battendo Goffin in finale, giungendo al terzo posto del ranking dietro a due giganti di questo sport come Nadal e Federer. Dopo la sua stagione da sogno per il bulgaro però inizia un periodo complicato caratterizzato da sconfitte che lo allontanano dalle vette della classifica. Solo nel 2020 ricomincia la scalata con due semifinali ATP e ottavi di finale al Roland Garros, confermando questa crescita anche tra 2021 e 2022 centrando i quarti di finale all'Australian Open e diverse semifinali tra Indian Wells, Monte Carlo e Vienna, rientrando nel 2023 nella top-15. Un 2024 iniziato al meglio anche per lui con la sua stagione prende avvio sul cemento outdoor di Brisbane, battendo Murray e giungendo in finale, dove ha sconfitto Holger Rune. Si tratta, per Dimitrov della vittoria del nono titolo in carriera, e il primo dopo più di sei anni dall’ultima volta.
Jannik e Dimitrov, che si torneranno a scontrare questa sera, non sono accomunati solo dal miglior piazzamento Atp, ma anche da una straordinaria carriera juniores: il bulgaro è stato nº 1 al mondo e vincitore nel 2008 di Wimbledon e degli US Open, una carriera iniziata nel migliore dei modi proprio come quella di Jannik che nel 2019 vince alle Next ATP finals. Due predestinati, direbbero i giornali, che sono riusciti sin da giovani ad imporsi nel circuito con prestazioni davvero impressionanti, i due infatti sono i tennisti di punta delle loro nazionali. Miami un punto di svolta, o una conferma, ha un significato diverso per i due, Sinner arriva dopo la semplice vittoria contro Medeved, diversamente da Dimitrov che arriva dopo aver sconfitto Zverev in tre set. Una partita difficile che "sarà tosta", come ha affermato Darren Cahill, allenatore di Sinner, con queste parole: "Dimitrov? Speriamo solo che non continui così in finale e che vinca Jannik. Ci sono molti problemi quando si affronta un giocatore come Dimitrov. Sinner dovrà essere come l’acqua, dovrà essere versatile, muoversi, essere fluido e trovare qualche buco nel gioco del bulgaro".
Un ritorno, da una parte, e una ricerca di conferma dall'altra: ognuno stasera giocherà per la sua personale battaglia, cercando di imporsi mostrando il tennis migliore del proprio repertorio sul cemento di Miami.