Dopo mesi di gossip, teorie al limite del ridicolo e fake news a catinelle, Kate Middleton ha spiegato tramite un video pubblicato su Instagram il motivo della sua sparizione dagli eventi pubblici dell’ultimo mese: il cancro e la chemioterapia sono le ragioni dell’assenza, come ha chiarito lei stessa all’interno del comunicato. Un'iniziativa che non ha precedenti nella casa reale inglese. Abbiamo chiesto a Nicola Santini, esperto di etichetta e volto del programma sui Royals in onda su Sky, un punto di vista e se sotto la guida della regina Elisabetta questo sarebbe potuto succedere. Ovviamente la risposta è stata no.
Kate ha fatto un annuncio tramite Instagram per spiegare e chiarire la sua situazione clinica. Cosa ne pensi? Trovi ci sia una rivoluzione in questo modo di comunicare via social della Casa Reale?
Penso che l'annuncio della malattia sia stato una scelta obbligata di cui tutti, per tradizione, avrebbero fatto a meno. La Royal Family ha sempre adottato la tattica del “Never explain. Never complain”, che ha pagato finché c'è stata la regina Elisabetta che con uno sguardo o una fotografia, con due parole secche ben pronunciate e mai fuori luogo era in grado di rasserenare gli animi dei suoi sudditi, e che adesso non è sufficiente. D’altra parte, stiamo parlando della moglie del futuro re dove per futuro sembra che non si intenda nemmeno un futuro troppo in là col tempo, e soprattutto la madre dell'erede al trono, quindi una figura centrale in questo momento, anche se non tenuta in termini costituzionali a divulgare le informazioni sulla sua salute. Figura che era sparita da ogni traiettoria mediatica senza una minima spiegazione, poi una foto sulla quale si è ricamato tutto il ricamabile che ha fatto capire che nell'era dei social, dell'intelligenza artificiale e della caccia al fake, hanno fatto capire che tutto sommato un annuncio veritiero, per quanto scomodo, sarebbe stato il male minore.
Hai trovato fuori luogo il fatto che si sia trovata nelle condizioni di doverlo fare?
Fuori tempo, non fuori luogo. Non l'ho trovato fuori luogo perché a giudicare dai risultati la principessa del Galles si è conquistata empatia e solidarietà da tutto il mondo, rispetto e comprensione anche da chi fino a un minuto prima la paragonava a quegli influencer che trattano i follower da fessi. Fuori tempo perché se qualcuno avesse consigliato di dire qualcosa, anche molto molto meno di quello che è stato detto ma subito, si sarebbero risparmiate le coltellate sulla crisi coniugale, sulle botte, e qualsiasi congiura fantagossip uscita in questi mesi.
Ci sono precedenti simili?
Non nella famiglia reale inglese.
La gestione della comunicazione è coerente con le regole della corona?
Al netto di questa ultima comunicazione sì. Ed è molto semplice. La famiglia inglese fa gli auguri a Natale e Capodanno. È lì si ferma.
Pensi che i media rispetteranno la richiesta di privacy della principessa?
No, non sarebbero media altrimenti. Media significa stare in mezzo, essere strumento di collegamento, per definizione. Vorranno vederla uscire dalle cliniche, andare dai medici, seguiranno la guarigione e dove non sapranno, andranno per gossip.
In questi casi esiste un protocollo che la corona deve seguire?
Esiste un protocollo per tutto. Esistono delle indicazioni di cui tutti sono al corrente per ogni cosa già in tempi non sospetti con delle parole e delle frasi in codice per ogni evenienza. Detto questo, per quanto la notizia possa essere scioccante e la preoccupazione di sudditi e non sudditi giustificatissima, anche noi semplici lettori dobbiamo comportarci con la giusta misura delle cose nell'apprendere le notizie. Una diagnosi di esito non proprio positivo, dopo un'operazione che comunque ha già fatto quello che doveva fare e l'inizio di una terapia devono essere un messaggio di speranza. La diretta interessata stessa ha spiegato di stare molto bene e di stare ogni giorno meglio e che la chemioterapia alla quale si sottoporrà sarà di tipo preventivo. Se questa è una notizia ufficiale come lo è e tutti siamo sempre a caccia della verità, va presa per quello che è, ovvero una malattia, auspicabilmente, presa in tempo. Tra i titoli che leggo e le reazioni dai Social, stiamo già trattando la principessa come se avesse un piede nella fossa. E allora tanto vale che credere alle fake news.