Ho conosciuto Ursula Andress nel giorno del suo settantesimo compleanno. Mi aveva invitato perché mi diceva di essere una mia grande fan. Quando mi ha chiamata sono quasi cascata dalla sedia, quando mi disse così. Io le ho detto: «Scusami sono io ad essere una tua fan pazzesca. Tu sei veramente un mito incredibile, una donna strepitosa, che ha veramente rotto tutti gli schemi, una donna che ha portato una ventata di modernità in un modo in cui nessuno era abituato a vedere una ragazza bikini in quella maniera, come l’abbiamo vista in 007 Licenza di uccidere. E che fa una donna così? Mi invita a quella cena esclusiva. Lo fece perché un po’ di anni fa feci una copertina per Panorama, dove ero vestita da Ursula Andress, uscivo dall’acqua proprio ispirandomi a quella scena di 007 . E lei mi disse: «Tu sei l’unica nella quale mi sono veramente rivista e quella copertina me la sono pure tenuta».
Da allora è nata una bellissima amicizia. Al suo compleanno ero seduta con lei e con la sua famiglia. A tavola ci siamo anche rese conto di essere tutte e due di Berna, anzi siamo cresciute in un paesello vicino, entrambe siamo nate e cresciuti in un piccolissimo paese della Svizzera, davvero di poche anime, che si chiama Ostermundigen nel Canton Berna e questa cosa ci ha veramente unite, un’amicizia molto bella e duratura.
In Svizzera ci siamo ritrovate insieme diverse volte perché rappresentiamo, diciamo, l’export svizzero, lei nel cinema e io nell’intrattenimento, nella televisione. Non solo, ma lei ha sostenuto spesso la mia associazione Doppia difesa, una Fondazione Onlus costituita nel 2007, che per volontà mia e di Giulia Bongiorno vuole aiutare chi ha subìto discriminazioni, abusi e violenze, ma non ha il coraggio, o le capacità, di intraprendere un percorso di denuncia. Ma sapete qual è la cosa meravigliosa di Ursula Andress? È la sua ironia. Ursi è una donna di un’ironia rara. Da subito mi sono sentita molto molto empatica con lei. Insieme ci facciamo infinite risate perché insieme parliamo lo svizzero tedesco. Noi due abbiamo lo stesso umorismo. Io gliel’ho sempre detto: «Ursi, ma tu devi fare intrattenimento: sei troppo buffa». Ma lei mi ha sempre detto: «Io rappresento un’icona sensuale degli anni ‘50 e ’60. Si è vero sono stata con i più grandi attori di Hollywood, ho recitato e fatto cose incredibili, sono nello star system, un po’ come una favola, ma vengo vista come tale».
Il suo inizio è stato davvero una favola: «Un produttore mi ha vista mentre stavo facendo giardinaggio a casa mia, in Svizzera, ma da allora non sono mai riuscita a far venir fuori questa mia vena comica e ironica, perché mi hanno etichettato come un’icona sexy». Peccato perché Ursula è una delle donne più autoironiche che conosca, ma la cosa che la contraddistingue è la sua forza come donna, la sua indipendenza in tutto quello che fa. Lei ancora oggi cura il suo giardino e la casa. Ogni tanto mi chiama e mi dice: «Misc, mi sono rotta una gamba perché sono andata sul tetto a riparare una tegola». Ed io: «Ursi, ma che cosa fai? Mica devi andare tu a fare queste cose».
Ma è più forte di lei: lei deve fare tutto da sola. È veramente stupenda. Oggi vive in modo abbastanza ritirato, forse è giusto così. Ma lei come diva ha fatto proprio la storia: è una grande. E la ringrazio per la nostra amicizia. E ci ha insegnato anche il suo stile: il trucco alla Ursula Andress, piuttosto che i capelli alla Ursula Andress, ma ci sarebbero un miliardo di cose da dire. Concludendo: siamo due svizzere che hanno fatto il pieno in Italia. Abbiamo anche questa cosa in comune: amiamo fortemente l’Italia, lei vive vicino Roma, a Zagarolo, io a Milano. Un altro punto che abbiamo in comune: ripeto, siamo due svizzere che hanno fatto il pieno in Italia.