Proprio così. Amadeus, Sanremo, se lo sta godendo. A dispetto delle battute su quanto sia faticoso portare a termine un programma del genere, i frutti che gli vengono restituiti sembrano essere ben più importanti delle risorse investite. Tra tutti, ovviamente, anche il successo del suo nuovo account Instagram personale, il primo gestito esclusivamente da lui. La pagina “amadeusonoio”, aperta su sollecitazione di Chiara Ferragni e nata per una gag, ormai conta 1,3milioni di follower, che si tradurranno presto in profitti per il nostro. Profitti privati grazie a un servizio pubblico. Tuttavia, bisogna credere sulla parola ad “Ama” quando dice di non essere molto esperto di questo nuovo mondo (che potrebbe portargli a guadagnare dai 5 ai 75mila euro a post in futuro). Lo dimostra, infatti, con una battuta apparentemente innocente, ma che ha fatto storcere il naso ad alcuni addetti ai lavori. A parlarne è, per esempio, Veronica Gentili, una Top Social Media Marketing Expert, molto seguite sui Social e autrice, tra gli altri, di molti manuali su strategie e tattiche di Marketing, tra cui uno introduttivo sulla professione di Social Media Media (Professione Social Media Manager, Hoepli), l’ambito in cui Amadeus l’avrebbe pistata grossa.
In un suo post di ieri, possiamo leggere: «“Ho il Social Media Manager!” così Amadeus scherzando racconta della sua nuova avventura nei social, con un account tutto suo che ha già superato il milione di follower. Il Social Media Manager sarebbe José Alberto, il figlio 14enne. É naturalmente un gioco, il problema è che in un #Sanremo2023 che si fa portatore di messaggi politici e sociali, in un'Italia che ancora non ha ben capito potenzialità, criticità e opportunità dei social, il messaggio che arriva è questo: il Social Media Manager può essere tuo nipote, tuo figlio, il ragazzino giovane che spippola con i computer e gli smartphone da sempre». Davvero può passare questo messaggio? Per la Gentili no, e chiarisce: «Il Social Media Manager è un professionista che analizza, studia, testa, progetta strategie per rendere i social vere risorse per il proprio cliente. Non è il tizio che spippola con i social e mira a farti raggiungere milioni di follower (e basta con questa storia che il successo si misura solo con il numero di follower Amadeus, è un messaggio sbagliato sia per i ragazzi che per le aziende!), ma uno specialista che si dà/ti dà degli obiettivi e identifica degli indicatori di performance per valutarne il raggiungimento (e spesso i follower raggiunti sono una delle tante metriche da attenzionare, non di certo l'unica). Il Social Media Manager è colui che progetta un piano editoriale fatto di contenuti pensati per valorizzare chi sei e cosa offri, dando al contempo agli utenti contenuti utili e di valore e mirati. Ecco, molto divertente lo sketch e questa storia dell'apertura dell'account in diretta con conteggio continuo dei follower che salgono, ma non è questo Social Media Marketing. E il Social Media Manager non è il ragazzo giovane che spippola, né il cuggggino che gestisce account social nel tempo libero».
A sostenere questa stessa linea è anche Riccardo Pirrone, Social Media Manager di Taffo e Presidente dell’Associazione Nazionale Social Media Manager. In un comunicato stampa dell’ansmm, Pirrone spiega: «Il lavoro del SMM comprende analisi, strategia, test e progettazione per rendere i social un mezzo di comunicazione utile e profittevole per le aziende. Per fare questo lavoro servono studio, esperienza e capacità che non può avere chiunque». Il breve inciso firmato dal Presidente, si inserisce nelle due pagine di dichiarazione pubblicate tramite ufficio stampe, e intitolate eloquentemente così: Amadeus sminuisce la professione del Social Media Manager davanti a 10 milioni di telespettatori. Per mettere la parola fine su questa storia, Pirrone ha pubblicato inoltre un post in cui ribadisce la gravità di battute del genere, che – involontariamente o meno – sminuiscono l’importanza della battaglia per il riconoscimento di questa professione: «È una scherzosa affermazione che contiene una seria denigrazione del lavoro del SMM perché sì, è un lavoro, una professione che non può fare chiunque. Tra l’altro non la può fare neanche Ferragni, che ripeto, non è una SMM, ma solo un influencer e l’apertura dell’account Instagram di Amadeus è una banale operazione, una piccolissima parte del nostro lavoro. Mi sto battendo da anni per far riconoscere la nostra professione e no, Amadeus, tuo figlio non è un Social Media Manager, anche se hai 1 milione di follower. 1 milione di persone che ti seguono senza una vera motivazione, ma tra cui no». Comunque i follower rimarranno, ma dopo di oggi, finito Sanremo, spetterà ad Amadeus provare a mantenerli. Chissà se a quel punto contatterà, davvero, un professionista.