Sì, sembra proprio che il Brasiliano, il nome d’arte (se di arte possiamo parlare) di Massimiliano Minnocci, ci sia cascato di nuovo. A quanto pare non è servito a niente il caso della Porsche a Porto Santo Stefano, dove poco tempo fa l’influencer romano è stato fermato dalla polizia municipale ("arrestato", dicevano inizialmente le cronache) per guida in stato di ebbrezza, con tanto di patente ritirata. A poche ore dal fattaccio, la star dei social, diventata famosa anche grazie alle molteplici ospitate in studio a La Zanzara su Radio24 di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, è subito tornato sulle storie di Instagram, riprendendo il suo ritorno nella Capitale, scarrozzato da quella che sembrava essere la sua autista personale. E solamente qualche giorno fa, in occasione di una sua visita a Milano, il Brasiliano, sempre sulle storie, ha mostrato il suo viaggio in auto, un suv Audi Q8 guidato dal suo “babbo”, come lo ha chiamato, sfoggiando tutto il comfort e il lusso della vettura; anche se alla fine…
Le storie del Brasiliano si interrompono quando a bordo strada, in pieno centro meneghino, e più precisamente in corso Buenos Aires, l’influencer incappa in un posto di blocco della Polizia. Da quel momento non è più saputo nulla, a parte qualche video registrato dai passanti che mostrava Minnocci parlare con gli agenti. Mistero. E poi, ancora una volta su Instagram, ecco il racconto, con un certo velo di mistero, sull’accaduto. “Allora, allora - comincia il Brasiliano -, questo video è per tutte le forze dell’ordine”, adesso parla dai sedili posteriori di non si sa quale automobile. “Mi avete fermato in una settimana trecento volte - afferma -. Succede che mi avete sospeso la patente, e ieri mi avete rifermato e… non vi dico che cosa è successo. Mi avete costretto - continua - a prendere l’avion (aereo in francese, ndr), l’aeroplan, l’aeroplan, perché ormai appena mi vedete su una macchina mi fermate, anche da passeggero. Io vi prometto una cosa - assicura Minnocci -, il Brasiliano vi promette, vi giura solennemente che non si metterà mai più alla guida finché non arriverà il giorno, spero molto presto, lo spero con tutto il cuore, che il prefetto mi ridii, mi ridi-a, mi ridia? […] La patente, scusate, chiedo venia”. Insomma, tra viaggi in aereo, trecento posti di blocco, patente sospesa, e verbi fantozziani, ma davvero (come sembra dalle sue parole) il Brasiliano è tornato a guidare senza patente?