Siamo davanti all’ennesima strage, consumata in famiglia, che poteva essere evitata. Salvatore Ocone, che ha distrutto per sempre la famiglia che lui stesso si era creato, era davvero pazzo o c’è di più? E come mai questo suo malessere interiore è stato trascurato fino al punto di arrivare a un gesto estremo? Ce lo domandiamo perché tanto lo sappiamo già come andrà a finire una volta che si sarà arrivati in tribunale: farà il suo ingresso la cara vecchia perizia psichiatrica. Verrà fatto passare per disturbato e non pagherà adeguatamente per l’orribile crimine che ha commesso. Quante ne abbiamo viste di storie così? La giusta pena sarebbe l’ergastolo, ma trent’anni di galera ormai non se li fa più nessuno tra sconti della pena e buona condotta. Salvatore Ocone non solo ha ucciso la moglie colpendola con delle pietre, ma voleva togliere la vita anche ai suoi due figli adolescenti. Ha caricato i loro corpi in macchina come fossero spazzatura. Per lui erano entrambi morti, ma Antonia al contrario di Cosimo era ancora viva. Adesso è ricoverata in condizioni gravissime. E se riuscirà a salvarsi ad attenderla c’è il peggiore dei film horror, messo in piedi dall’uomo che più di tutti avrebbe dovuto amarla e proteggerla per tutta la vita. Invece no. Suo padre era depresso? C’è solo questo dietro lo sterminio di un’intera famiglia? Oppure dietro questa storia che tanto ci fa rabbrividire si nasconde anche altro, magari per le vie di quel paesino dove tutti conoscono tutti.

E se quest’uomo rendeva un inferno la vita delle persone a lui più vicina tra le mura di casa, visto che i vicini hanno raccontato delle urla che si sentivano provenire dalla loro abitazione, perché nessuno è intervenuto tempestivamente? Perché questa famiglia è stata lasciata sola quando c’erano degli evidenti segni di squilibrio nella vita quotidiana? Si arriva sempre tardi, quando è inutile anche mettere le toppe. Dobbiamo svegliarci e iniziare a intervenire attivamente, perché viviamo con la percezione distorta che le cose brutte capitano sempre agli altri. E invece no, nessuno è immune dalla brutalità della vita. Impariamo a sporcarci le mani, a mettere la parola fine a situazioni tossiche. Ma soprattutto impariamo a chiedere aiuto a gran voce. Prima che l’ennesimo marito instabile venga raccontato in tv come se fosse una persona amorevole e affettuosa. Perché le avvisaglie ci sono sempre, Salvatore Ocone non si è svegliato improvvisamente assassino…

