image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Nei circoli della destra profonda si fa strada un'idea allettante, Meloni al Quirinale, lo abbiamo capito ascoltando il discorso di Alessandro Sallusti alla Festa del Sole...

  • di Gianmarco Serino Gianmarco Serino

13 ottobre 2025

Nei circoli della destra profonda si fa strada un'idea allettante, Meloni al Quirinale, lo abbiamo capito ascoltando il discorso di Alessandro Sallusti alla Festa del Sole
A Gaggiano, in via Gramsci 36, Lealtà e Azione celebra la Festa del Sole tra lupi, felpe nere e rigatoni al ragù. Sul palco Sallusti lancia Meloni al Quirinale. Tra sorrisi e daghe tatuate, in fondo, anche i lupi danno la zampa...

di Gianmarco Serino Gianmarco Serino

Dove si terrà la Festa del Sole mi viene comunicato la sera prima. Gaggiano, via Gramsci 36. Interessante. Anche il ministro della cultura Giuli sostiene che Gramsci fosse di destra, ma chi può dirlo. Ad ogni modo ci troviamo a sud est di Milano per il ritrovo annuale organizzato da Lealtà e Azione. Davanti al palazzetto dello sport di Gaggiano ci sono un po’ di camionette della polizia. Verso l’ingresso, sul marciapiede c’è un signore con in mano un foglio A4 su cui, con pennarello blu c’è scritto “L’Italia è una repubblica antifascista”. Non è da escludere che tutto quel dispiegamento di forze dell’ordine si trovi lì, proprio per neutralizzare il pericoloso attivista, in compagnia di due signori. Probabilmente si tratta Ulisse che si è perduto, perché quando gli domando come si chiama mi risponde “mah, io non sono nessuno”, scambiandomi evidentemente per un ciclope. I due signori, invece, sono agenti della Digos e mi spiegano che stanno facendo due chiacchiere con il tipo e se voglio fare foto, dunque, sarebbe meglio non riprenderli nell’inquadratura. Il cancello del parco in cui si tiene il ritrovo è aperto, e dalle due colonne che lo sostengono, sventolano a destra il Tricolore, a sinistra la bandiera di Lealtà e Azione: un lupo nero e una daga, “Italia” inciso sul manico, sfondo bianco, il tutto inscritto in un cerchio rosso e nero. Bandiera del movimento a sinistra e simboli in rosso e nero… comunisti che tifano Milan. Brutta razza.

antifascista festa del sole 2025
Il pericoloso antifascista davanti al palazzetto dello sport di Gaggiano

Qualche omone in felpa nera, testa rasata, barba da motociclista e tatuaggi sparsi un po’ ovunque, anche sul viso, sfilano in senso contrario al mio nel grande prato ove è stato montato il palco e attorno al quale sorgono i vari stand per ciascuna branca di Lealtà Azione. Sulla destra c’è anche un tendone su cui è affisso uno striscione con su scritto “la fede prepara, la volontà spinge, la tenacia compie”, a sinistra il buffet dove si affollano uomini con grandi tatuaggi di daghe, lupi, fiamme, motti in latino come “memento audere semper”. Vestono quasi tutti magliette e felpe nere di Lealtà e Azione. Sullo sfondo una nota di colore, lo spazio per i bambini, dove i figli dei presenti giocano beati tutti insieme. Le donne sono la grande minoranza, se ne contano al massimo quattro o cinque verso 10 e mezza del mattino. Un tipo sorridente e dalla faccia da bravo ragazzo mi si avvicina, è Federico Martinelli, il giovane e affabile portavoce di Lealtà e Azione, ci presentiamo e mi fa strada verso il rinfresco dove la cordialità dei presenti stona con il loro aspetto bruto. Tutti si presentano sorridenti, mi stringono la mano, e d’altronde, come una delle branche di “Lealtà e Azione” che si dedica al soccorso degli animali abbandonati, “i lupi danno la zampa”. Mentre camminiamo Federico si scusa per avermi potuto comunicare l’indirizzo soltanto la sera prima, ma hanno dovuto muoversi così per evitare contestazioni. Gli faccio notare che hanno fallito, nonostante la loro prudenza un pericoloso anti-fascista è lì all’uscita che li aspetta. Ridiamo, mi dice che lo hanno anche invitato ad entrare per offrirgli la colazione, ma che non ha accettato l’offerta. “Peggio per lui, e comunque, mi raccomando, non scrivere troppo bene di noi, altrimenti…”. Ecco, penso, è fatta, scrivo un pezzaccio così poi mi menano e divento un martire della sinistra. Già vedo la mia scintillante carriera politica prendere forma per avere il suo epilogo nella carica di Presidente della Repubblica, ma ogni mio sogno s’infrange. “…altrimenti rischi che ti rompano le scatole”. In che senso? “Devi sapere che alcuni giornalisti di Sky Atlantic, tempo fa, hanno realizzato su di noi un documentario così appassionato, che pareva un’opera di propaganda a nostro favore. Ero così felice di poter finalmente dimostrare a mia madre che siamo delle brave persone, ma è durato poco. Perché quel documentario è stato subito rimosso. Noi però lo conserviamo sul nostro sito internet”. Passiamo davanti ad uno stand che vende libri e magliette. Federico me ne regala uno, “Fuori dal Bosco”, di Guido Giraudo, “dieci favole etologicamente corrette e politicamente scorrette”. Il lupo è il simbolo di Lealtà e Azione e sul retro della copertina del libro c’è scritto “puoi addomesticare i cani con il cibo, gli uomini con il denaro, ma i lupi non li addomestica nessuno”.

libri di favole e non solo
Libri di favole politicamente scorrette e non solo

Poi Federico continua a raccontarmi che altri giornalisti, come Alberto Nerazzini di La7, invece, hanno provato ad accostarli alla vicenda delle Curve di Sansiro, essendo che il calcio è un mondo aggregativo. Non sono del Milan come sospettavo all’ingresso, perlopiù dell’Inter, ma mi dice che loro con quella storia non c’entrano niente. Finito il tour prendiamo posto davanti al palco sul quale già siede Francesco Borgonovo che si sta fumando un bel toscanello, con grande lentezza e lo sguardo drammatico. Ma allora lo vedi che tra i conservatori lui è il più à la gauche per lo stile, il portamento, la calma chirurgica con cui scandisce le parole. La gente inizia a riempire le prime file. Perlopiù gente pelata o con la testa rasata e la barba da motociclista, felpe nere e tatuaggi, sguardo fermo. Se Forza Italia attira gli stempiati, i gruppi di destra sociale come Lealtà e Azione, uomini pelati o rasati. Come se il radicalismo più o meno accentuato corrispondesse con una fronte più o meno ampia, sino a raggiungere la nuca. Alessandro Sallusti, a proposito, con passo misurato prende posto a sedere e da lui traspare tutta l’aura del grande leader, il grande ideologo che con le gambe accavallate osserva la platea come fosse tutta roba sua. Ha un paio di occhiali da sole e un giubbino nero sportivo. Una volta seduto tira fuori un pacchetto di Terea e ne inserisce una nell’iqos per poi aspirare voluttuose boccate di fumo. Nel mezzo, invece arriva un personaggio che non fuma. Scarpe eleganti, pantalone cargo, camicia azzurra da cui traspare una corporatura importante. Faccia pulita, occhi scuri, capello moro mosso con il ciuffo alla Clark Kent e aria spavalda, sopracciglia espressive, una veranda per il suo sguardo di latino verace della lombardia. Non è Superman, è Andrea Ballarati, il fondatore di “Remigration Italia”, movimento nato su ispirazione al programma di remigrazione di Donald Trump e che è giunto agli onori delle cronache perché il primo ritrovo del movimento fu costretto ad essere organizzato a Gallarate, secondo quanto dice Ballarati, perché il sindaco di Milano Beppe Sala non gli diede il permesso. Il dibattito è moderato da un membro di Lealtà e Azione dal baffo scuro e l’occhiale, e anche lui, se non facesse riferimento al “Campo dei Santi” di Jean Raspail, sembrerebbe un giovane democratico dall’aria malinconica e determinato a cambiare il mondo. Poi un breve commento di Borgonovo sui dati dei crimini commessi dagli immigrati con dati Onu, “l’Onu quello serio, non di Francesca Albanese”.

Il pratone della Festa del Sole
Il pratone della Festa del Sole

Dopodiché tocca a Sallusti, che pronuncia tutto un discorso a proposito del fatto che in Italia vi siano stati solamente presidenti della Repubblica di sinistra. Sallusti spiega che, come scritto nel suo libro “Il Sistema” insieme a Luca Palamara, il presidente della Repubblica è il capo del Csm e che il suo potere influenza in sostanza tutta la magistratura e dunque “non è una figura inerte, ma un giocatore attivo della politica”. Inoltre, Sallusti rende edotto il pubblico di Lealtà e Azione del fatto che Silvio Berlusconi sia stato l’unico a sdoganare nella politica italiana l’Msi con Gianfranco Fini, “rompendo un tetto di cristallo”, indicando che per l’Msi si poteva votare e che così facendo si è messo contro la magistratura che con grande tenacia aveva contrastato Francesco Cossiga, e per questo, accusato di essere pazzo. Curioso più che altro il tempismo con cui Sallusti si esprime su di questo argomento, proprio ora che Gianfranco Fini ritorna nel dibattito pubblico, ospite di Lilli Gruber con le sue posizioni filo-israeliane. Gianfranco Fini è stato proprio il personaggio che storicamente ha trasformato la destra sociale in filo Israele. Se Berlusconi sdoganò Gianfranco Fini, oggi lo si sta riabilitando dopo la rottura con il Cavaliere. E anche per questa ragione, Sallusti sostiene che Giorgia Meloni sia la figura adatta per ricoprire la carica di Presidente della Repubblica, l’unico modo per cambiare davvero il paese. Il modo in cui parla di questa cosa colpisce, perché sabato scorso anche il ministro degli Interni Piantedosi ha ripetuto la stessa cosa. E va bene che a Mattarella ad aprile hanno installato un pace-maker, ma forse non è un po’ presto per pensarci? Evidentemente no. La corsa al Quirinale, se non ci sono sorprese, sarà nel 2029, le elezioni legislative nel 2027, ma in molti parlano di 2026 come prova del nove. Boh, vabbé. Poi Sallusti parla del fatto che Meloni è stata costretta a scendere a compromessi con la Von Der Leyen, sull’Ucraina, perché era necessario, quasi a volerla giustificare di fronte al pubblico che nel frattempo scuote la testa con dissenso, ma con grande reverenza verso l’attuale direttore del Giornale.

Il palco della Festa del Sole
Il palco della Festa del Sole

Poi è il momento di Ballarati. Se l’uomo è un cavo teso tra la bestia e l’Uber Mensch, allora Ballarati non è un uomo. È un Uber Mensch di 24 anni, a metà tra Charlie Kirk e Superman e si lancia in tutta un’intemerata di invettive contro la gestione dell’immigrazione, non solo critica. Anche propositiva, la remigrazione. Poi parla delle donne, che ormai da tempo son tutte di sinistra e che non si sentono più realizzate nel fare figli. Spiega poi che il giorno dopo sarà a Sondrio per una manifestazione spontanea di persone che si raccoglieranno in segno di protesta contro un drammatico episodio. Una donna a cui un immigrato irregolare ha strappato un’orecchia a morsi e che poi dallo stesso stata stuprata. È davvero il nuovo Charlie Kirk italiano. Parla un corretto italiano con cui esprime le sue tesi radicali, è di presenza imponente, il tono di voce suadente, convinto fino in fondo di dire cose che hanno un senso e parla alla pancia del pubblico. Però non si ferma, non molla il microfono, come i figli unici che non passano mai la palla. Borgonovo guarda il moderatore e gli fa un segno, si tocca la guancia. In quel momento spero con tutto me stesso che non si tratti di un ordine in codice, o di un via libera, insomma, ad un cecchino nascosto chissà dove pronto a premere il grilletto per abbatterlo. Non è così grazie a Dio e Borgonovo abbandona il palco o per noia, o, più plausibilmente, per un impegno improrogabile. Scherza, dice di essere atteso “alla festa del Pd”. Finito il comizio pranzo con Federico, ci mangiamo un bel piatto di rigatoni al ragù gentilmente offerto, dopo di ché si uniscono al tavolo due ragazzi sulla trentina secchi e dai capelli rasati, anche loro con felpa nera e tatuaggi sugli avambracci, Francesco e Andrea. Andrea ha gli occhi di due colori diversi e una farfalla tatuata sul collo. Con loro chiacchiero un po’, domando cosa ne pensino di Giorgia Meloni, e mi rispondono che quello che dice Sallusti è vero, la Meloni è dovuta scendere a compromessi. Però meglio lei di tutti i governi tecnici passati, ma ad ogni modo Lealtà e Azione, non vuole fare politica, ma agire concretamente, fare beneficenza. Parlano sinceramente appassionati. Per quanto riguarda Gaggiano è stata loro l’idea di mettere un carrello davanti al supermercato della cittadina per dare a tutti la possibilità di donare un alimento alle famiglie italiane povere con un certo Isee. L’Anpi, mi racconta, però ha denunciato la cosa al comune per discriminazione. Non si possono distribuire aiuti solo alle famiglie italiane, bisogna farlo con tutti. E quindi gliel’hanno fatto togliere, ma l’Anpi non ha provveduto a sostituire l’iniziativa. Il cibo è poco, non si può aiutare tutti, ma almeno loro facevano qualcosa, mi dice. Mi spiega che una volta, distribuendo il cibo raccolto, gli è capitato di dare un uovo di pasqua ad una bimba che si è messa a piangere. Solo dopo un po’ si accorgono che ho il badge da giornalista e mi chiedono un’intervista. Gli rispondo che l’abbiamo già fatta e non se ne sono nemmeno accorti. È tempo di andare, e dopo la piacevole chiacchierata, come se fossi il presidente della Repubblica vengo scortato all’uscita da Francesco e da altri due ragazzi pieni di tatuaggi, uno dei due è tatuatore, è Davide Cancelli. Ringrazio per il pranzo e l’accoglienza ed esco dal parcheggio. Cerco l’attivista incontrato all’inizio, ma non c’è più nessuno. Effettivamente sarà andato a pranzo, magari con quelli della Digos.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Campo Largo? Sì, ma ben nascosto. Ecco come Schlein, Renzi e Conte rischiano di giocarsi pure una Toscana “già vinta”

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Giani stai sereno?

Campo Largo? Sì, ma ben nascosto. Ecco come Schlein, Renzi e Conte rischiano di giocarsi pure una Toscana “già vinta”

Siamo stati alla manifestazione ProPal del 7 ottobre e vi raccontiamo come la polizia ha creato l’occasione per gli scontri: piazze blindate, la notizia virale sui social, gli idranti e le cariche [VIDEO]

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Il reportage

Siamo stati alla manifestazione ProPal del 7 ottobre e vi raccontiamo come la polizia ha creato l’occasione per gli scontri: piazze blindate, la notizia virale sui social, gli idranti e le cariche [VIDEO]

Caso ultras e Report, gli affari delle curve e i venditori intorno a San Siro: “Soldi in cambio di sicurezza”. Un ambulante aggredito: “Era così anche con Boiocchi, non solo a Milano”. E Beretta? “Gliela faranno pagare”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Botte e denaro

Caso ultras e Report, gli affari delle curve e i venditori intorno a San Siro: “Soldi in cambio di sicurezza”. Un ambulante aggredito: “Era così anche con Boiocchi, non solo a Milano”. E Beretta? “Gliela faranno pagare”

Tag

  • Giorgia Meloni
  • Politica

Top Stories

  • Delitto di Garlasco, ma allora Chiara è stata uccisa da Sempio? A Quarto Grado su Rete 4 i genitori di Andrea intercettati mentre parlano delle mazzette da dare al pm? E sull’omicidio Paganelli e Resinovich…

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, ma allora Chiara è stata uccisa da Sempio? A Quarto Grado su Rete 4 i genitori di Andrea intercettati mentre parlano delle mazzette da dare al pm? E sull’omicidio Paganelli e Resinovich…
  • Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, la foto di Marco Poggi in Trentino è un fake? E se nell’originale accanto al padre ci fosse stata un’altra persona? L’ipotesi dell’esperta in fotografia…
  • Delitto di Garlasco: ma l'avete capito perché la verità non si saprà mai? L’unico che può metterci le mani si chiama Leone XIV (e forse ci sta provando)

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: ma l'avete capito perché la verità non si saprà mai? L’unico che può metterci le mani si chiama Leone XIV (e forse ci sta provando)
  • Delitto di Garlasco: cosa (non) voleva dire l’avvocato Lovati? “Alla Bozzola guarivano pure le ragazze anoressiche”. Intanto a casa di Andrea Sempio…

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: cosa (non) voleva dire l’avvocato Lovati? “Alla Bozzola guarivano pure le ragazze anoressiche”. Intanto a casa di Andrea Sempio…
  • Papa Leone o Papa Lenin? L’esortazione apostolica sui poveri ti fa capire che la Chiesa ha un problema enorme (anche per colpa di Bergoglio)

    di Riccardo Canaletti

    Papa Leone o Papa Lenin? L’esortazione apostolica sui poveri ti fa capire che la Chiesa ha un problema enorme (anche per colpa di Bergoglio)
  • Delitto di Garlasco: accertamenti sui conti delle Cappa? Prima sì, ma poi no. Intanto l’avv. Lovati ammette di sapere più di quello che dice

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: accertamenti sui conti delle Cappa? Prima sì, ma poi no. Intanto l’avv. Lovati ammette di sapere più di quello che dice

di Gianmarco Serino Gianmarco Serino

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Ascesa e caduta di Danilo Coppola: la sua storia parla di un'Italia che è ancora meglio nascondere. L'immobiliarista resta in carcere. E non è una buona notizia

di Domenico Agrizzi

Ascesa e caduta di Danilo Coppola: la sua storia parla di un'Italia che è ancora meglio nascondere. L'immobiliarista resta in carcere. E non è una buona notizia
Next Next

Ascesa e caduta di Danilo Coppola: la sua storia parla di un'Italia...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy