Che Fabrizio Corona sta facendo venire ben più di un dubbio su come s’è ridotto il giornalismo d’inchiesta in Italia l’abbiamo detto già da un pezzo. E, dopo l’ultima puntata di Falsissimo, l’abbiamo pure ribadito finendo inevitabilmente in una riflessione che non risparmia nessuno (noi compresi). Però tra lo stordimento che Corona è riuscito di nuovo a creare e i colpi di teatro di Massimo Lovati, ormai ex avvocato di Andrea Sempio e momenti inseriti nella puntata che sanno di quella genialità assoluta che turba pure per come te la ritrovi spiattellata in faccia, si rischia di far passare in secondo piano una serie di passaggi che raccontano tanto di "ancora non raccontato" sull’inchiesta, ormai trasformata in show, per la morte di Chiara Poggi. Chi l’ha ammazzata, probabilmente, non lo sapremo mai, ma Corona è arrivato a dire una grande verità che fino a ora nessuno aveva avuto il coraggio di dire: Garlasco, tutta Garlasco, ci ha messo del suo. Non tanto a uccidere quella ragazza, ma a fare in modo che le ombre intorno a quell’efferato omicidio restassero più delle accertate verità. Con il controverso Corona che, a furia di occuparsi del caso Garlasco, sembra essere arrivato a convincersi pure che le mai chiarite storie intorno al Santuario della Bozzola possano entrarci davvero qualcosa in una rete che si fa contestualmente sempre più fitta, ma pure più legata.

“Marchetto il carabiniere di Garlasco? Andava a letto con…” – frasi buttate là dentro una puntata che suona di gioco medievale in cui un menestrello, tra il serioso e lo spettacolare, finisce per nascondere qua e là pezzi di verità che potrebbero rivelarsi agghiaccianti. Fa nomi, a volte anche cognomi e fa, soprattutto, collegamenti. Anche quando parla di Ermanno Cappa, e delle figlie Stefania e Paola. O del magistrato che avrebbe legami significativi con l’Opus Dei. O quando rivela che alcuni alibi potrebbero essere stati più figli di “collaborazioni di paese” che alibi veri e propri. Insomma, come se a Garlasco in troppi si fossero preoccupati più di dimostrare di non essere stati loro a uccidere Chiara Poggi che di capire chi effettivamente ha ucciso Chiara Poggi. Un meccanismo devastante che ha contribuito solo a generare il caos intorno a qualcosa che, invece, forse era già abbastanza fumoso di suo. Che la verità non si saprà mai l'abbiamo scritto da un pezzo, ma adesso sembra non essere più solo un timore. “Chiara – ripete ancora l’avv. Lovati con Corona – aveva scoperto qualcosa. Ma mica mi riferisco alle storie della Bozzola. Magari quelle sono state l’inizio, ma penso a qualcosa di più grosso”.

Solo che oggi, per comodità di tutti, i titoli sono per l’attacco di Corona ai vari Sottile, Daniele, Giletti o Nuzzi (“lui prende le decisioni per i Sempio, ha un contratto con loro”) e tutti gli altri conduttori e giornalisti che si stanno occupando dell’inchiesta sul delitto di Garlasco. Altri titoli, invece, sono su Lovati che ha accusato Giorgia Meloni di aver tradito gli ideali della destra. O, ancora, sui siparietti di Corona che urla dai balconi vestito da prete pur di farsi aprire la porta da Lovati. Ma ci siamo accorti di quante e quali notizie potenti e da approfondire butta là Corona nella puntata pubblicata ieri di Falsissimo? O, girando la domanda, non sarà che titolare sugli abiti da prete, la Meloni e i conduttori è roba che conviene a tutti, per non raccontare che Falsissimo ha pure raccontato che don Gregorio Vitali, il sacerdote dei famosi fatti della Bozzola, è ancora in piena attività con tanto di una intera comunità a proteggerlo e la Chiesa che non ha mai preso provvedimenti sul suo conto?
Esorcismi che si facevano alla Bozzola e che ora si fanno altrove, gruppi di preghiera e una conclusione: “dove stanno gli esorcismi, evidentemente c’è il demonio. Dove sta il demonio, evidentemente c’è qualche setta” – dice Corona. E lo dice mentre introduce i pochissimi secondi di filmato in cui, “per dimostrare che non c’è paurina”, va a cercare Ermanno Cappa. Pochissimi secondi (gli stessi della promo già raccontata) sulle scale in cui l’avvocato garlaschese, padre delle gemelle Stefania e Paola, alza la voce nel tentativo di far allontanare Corona che continua a chiedergli “perché non hai denunciato quando tua figlia è stata violentata?” E’ un’altra delle cose buttate là, insieme a un “aveva gli occhi di un demonio” che rende la misura di quanto, ormai, si sia arrivati alla spettacolarizzazione. Con Corona che, però, almeno ha il coraggio di ammetterlo e di giocarci. Mentre aggiunge pezzi che chi dovrebbe avere un taglio più serio, e rigoroso, finge di ignorare.