In seconda serata su Rai 2 un nuovo episodio di "Linea di confine", dove Antonino Monteleone ripercorre la misteriosa morte di David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena. A dodici anni dall'incidente, l'ipotesi del suicidio continua a sollevare dubbi. Rossi è stato trovato senza vita il 6 marzo 2013, sotto la finestra del suo ufficio a Siena, dopo una caduta dal terzo piano della storica sede della banca, al tempo al centro di uno scandalo giudiziario e mediatico. La morte viene subito archiviata come suicidio, ma le circostanze continuano a far discutere. Il caso si fa più complesso quando emergono dettagli che non coincidono con la versione ufficiale. In primis, le numerose ferite sul corpo di Rossi, che sembrano incompatibili con una semplice caduta. Poi c’è la presenza di una persona mai identificata nel vicolo dove è stato ritrovato il corpo. Non solo: i soccorsi arrivano con un ritardo di oltre un’ora, quando ormai Rossi è già morto dopo un'agonia durata 22 minuti. Per la famiglia Rossi, rappresentata dalla figlia Carolina Orlandi della vedova Antonella Tognazzi, la tesi del suicidio non regge. La famiglia denuncia l'omissione di un'inchiesta sulle evidenti tracce di violenza, chiedendo che vengano riaperti i fascicoli e che la giustizia faccia luce su chi possa aver picchiato David prima della sua morte.


Carolina Orlandi ha ripetuto più volte che l’ipotesi di un suicidio è inaccettabile, chiedendo chiarezza sulle lesioni non compatibili con la caduta. Le indagini hanno subito rallentamenti e la famiglia, dopo anni di battaglie legali, spera che la Commissione incaricata di indagare possa fare finalmente luce sugli aspetti ancora oscuri. "Abbiamo bisogno che vengano approfonditi questi aspetti", afferma Carolina, ritenendo cruciale un sopralluogo nei luoghi del delitto per comprendere meglio la dinamica dei fatti. "Se si osservano i luoghi con attenzione, si capisce subito che qualcosa non quadra", sostiene, sottolineando il fatto che il vicolo dove è stato trovato il corpo di Rossi era ostruito da un’auto, rendendo difficile la visibilità per chiunque passasse. A dodici anni dalla tragedia, la domanda resta: David Rossi si è davvero suicidato, o la verità è ben più complessa e inquietante?

