Una folla commossa e indignata ha riempito piazza Croci a Palermo per ricordare Aron, il cucciolo di pitbull legato a un palo e dato alle fiamme dal suo padrone il 4 gennaio scorso. L’animale dopo giorni di sofferenza è morto nella notte tra il dodici e il tredici gennaio nella clinica veterinaria che lo aveva accolto. Il responsabile del gesto, un uomo di 46 anni, è stato denunciato per maltrattamento di animali e ora rischia una pena da 4 mesi a 2 anni di reclusione.
La manifestazione, organizzata dalle associazioni animaliste, ha visto la partecipazione di migliaia di persone, tra cui molti bambini, che hanno portato cartelli, striscioni e candele per esprimere il loro dolore e la loro solidarietà verso Aaron. Tra gli slogan più ripetuti: “Giustizia per Aaron”; “Basta violenza sugli animali”; “Pene più severe per i maltrattatori”. L'evento ha avuto anche un risvolto politico, con la presenza di alcuni esponenti delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, tra cui il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che ha espresso la sua condanna per il fatto accaduto e ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo. “Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale”, ha dichiarato il primo cittadino.
Tuttavia, la manifestazione ha suscitato anche delle critiche da parte di chi ha rilevato una possibile ipocrisia e una presunta mancanza di sensibilità verso le altre vittime di violenza, in particolare le donne e i centinaia di bambini palestinesi che muoiono ogni giorno sotto le bombe a Gaza. Sui social network infatti decine di utenti si sono chiesti perché tanta gente non sia scesa in piazza per le quattro ragazze uccise in Italia nei primi giorni del 2024, un fenomeno che sembra non arrestarsi e che richiede altrettanta attenzione e indignazione. Alcuni commenti hanno anche accusato gli animalisti di essere più interessati agli animali che agli esseri umani, e di sfruttare il caso di Aron per farsi pubblicità. “Non per quel povero animale - commenta un utente sotto il video della manifestazione pubblicato sulla nostra pagina Instagram - ma quando sono gli animali siete tutti indignati… per altre cose riguardanti gli umani nessuno scende in piazza”. E poi “Questi non manifestano per la mafia ma manifestano per il cane… tutto molto bello ma boh”.
Non è tardata ad arrivare la risposta da parte di alcune associazioni animaliste che hanno ribadito che la loro battaglia non è in contrapposizione con quella contro la violenza sulle donne, ma anzi ne è complementare, in quanto entrambe mirano a difendere i diritti degli esseri viventi e a contrastare la cultura della sopraffazione e dell’impunità. Hanno inoltre invitato tutti i cittadini a partecipare alla successiva manifestazione davanti alla clinica Zarcone in via Catania 66, dove Aron ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita.