“Maurizio Costanzo ha creato dei mostri”. Dice proprio così Aldo Grasso, critico del Corriere della Sera, che nella carrellata di reazioni zuccherose postume diviene una delle poche voci fuori dal coro. E separa nettamente il maestro della televisione, l'uomo che ha inventato (o per meglio dire portato) il talk-show in Italia (all'inizio nel 1976 con Bontà loro) dal resto. Come a sottintendere, e neanche troppo velatamente, che la sua creatura televisiva, e non solo quella, gli sia sfuggita di mano. A onor del vero il noto giornalista non è mai stato troppo tenero nei suoi confronti. Fatto che Costanzo digeriva a fatica, come si evince dalla lunga intervista concessa a Dagospia nel giorno del suo ottantesimo compleanno. “Dei morti bisogna parlare bene”, confida Grasso a MOW, ma non si ravvede, coerente a un pensiero che ha condiviso a lungo. “Il personaggio mi piaceva moltissimo, non mi piaceva la persona... La sua era una Tv da uomo di potere”. E ricorda i tre matrimoni alle spalle prima di sposare Maria De Filippi: “La sua più grande invenzione o viceversa?”, e i capitoli biografici dimenticati, inclusa l'intervista al confratello Licio Gelli e l'iscrizione alla stessa P2...
In un'intervista per i suoi 80 anni (concessa a Dagospia) Costanzo diceva: “Vorrei che Aldo Grasso possa un giorno comprendere che nel mio lavoro ho fatto qualcosa di buono”. A posteriori, ha cambiato idea?
Dei morti bisogna sempre parlare bene, è la prima regola. Sicuramente ha portato in Italia un genere nuovo, ma non sono mai stato entusiasta della sua televisione. Certo, era un grandissimo professionista, ma...
Ma?
La sua era una Tv da uomo di potere. Amico della sinistra e amico di Silvio Berlusconi, consulente di tutti gli uomini politici e anche delle principali imprese italiane, insomma aveva la capacità di tenere sempre il piede in più scarpe.
E ha creato dei personaggi sopravvissuti a più di una stagione. Esempio Sgarbi, che individua anche degli eredi, Giletti, Porro, che pensa di questa lettura?
È un esercizio un po' gratuito. Non solo nel mondo della televisione, ma anche nella letteratura, cinema, teatro, non esistono degli eredi, magari alcuni si proclamano tali. Certo ha creato dei personaggi che sono sopravvissuti, ma ha creato anche dei mostri, nel senso di persone esaltate, fuori di testa, e proprio a causa delle apparizioni al Costanzo Show.
La sua principale invenzione rimane sempre la moglie, Maria De Filippi? Forse la donna più potente d'Italia.
O forse il contrario? Anche questo è un caso strano. Costanzo aveva troppo di tutto, i programmi Tv, le collaborazioni giornalistiche, quattro mogli...
Filippo Facci sostiene: “È stato un giornalista utile sino alla fine degli anni '80... Il resto fu intrattenimento e divenne un banalizzatore”. Sposa questo pensiero?
Sì, direi che Facci è della mia stessa idea. Mi vanto di essere stato invitato tante volte al Maurizio Costanzo Show e di non esserci mai andato.
Per una mancata stima, suppongo.
La verità? Il personaggio mi piaceva moltissimo, ma non mi piaceva la persona. Uno iscritto alla P2, uno che ha intervistato Licio Gelli, l'abbiamo rimosso?